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La politica del rosa antico

Data: 24/01/2013 - Ora: 12:49
Categoria: Politica

Politica rosa

Da un monitoraggio delle liste per la Camera e per il Senato, ecco quanto emerso sul numero e posizionamento delle donne negli elenchi

Rosa antico. Quella sfumatura di rosa che sa di qualcosa di andato, che mette malinconia, che non scatena sentimenti o sensazioni forti, come può fare un bel rosa acceso, o un fucsia.

Purtroppo ci siamo un po’ abituati tutti. E quasi quasi, ci dà anche un po’ fastidio parlare, ogni volta, del ruolo minore dato alle donne in politica, perché viene da chiedersi se un ruolo predominante le donne non lo meritano o non se lo sanno conquistare. Oppure non è data loro la possibilità di farlo. I misteri della politica italiana che contagiano anche quella del più piccolo comune dello stivale.
Tralasciando i numeri dei consigli comunali e provinciali, piuttosto deludenti, l’attenzione è catturata dalle liste per le prossime politiche in Puglia.
E lì i conti invece li abbiamo fatti, e abbiamo voluto vedere quanto fossero presenti le donne nelle liste di Camera e Senato. Innanzitutto la lista con più donne è quella relativa a Sel per la Camera. Venti esponenti donne su quarantadue, seguita dalle diciassette su quarantadue del Partito Democratico. Su una media di massimo otto donne per lista, è da segnalare Fratelli d’Italia con quindici esponenti di sesso femminile, Rivoluzione Civile per Ingroia con quattrodici e Lega Nord con dodici. Bassa la componente rosa nel Pdl, solo otto su quarantadue. Il numero più basso per la camera si registra invece nella lista del Movimento 5 stelle con una sola donna su trentotto candidati.


Discorso relativamente simile per il Senato della Repubblica. Il maggior numero di donne presenti in lista è del Partito Democratico con undici donne su venti, seguito dalla lista Fratelli d’Italia con nove donne, Centro Democratico , Sel e Rivoluzione Civile per Ingroia. Emblematica la situazione del Pdl, una sola donna in lista. Ma anche quella del Partito dei Pensionati e di Casa Pound con zero esponenti di sesso femminile.
La lista del Pd per il Senato è l’unica lista in cui c’è una maggioranza di donne sugli uomini e la tendenza totale porta a concludere che Pd, Sel e Fratelli l’Italia sono le liste più attente alla questione rosa. Lo stesso, con numeri alla mano non si può dire di altre liste.


Una riflessione però è d’obbligo. La presenza a volte non basta, conta anche il posizionamento in lista per poter poi entrare in Parlamento. Sono solo quattro le donne capolista su 38 elenchi (Stefania Craxi- per Riformisti Craxi alla Camera, Anna Finocchiaro per il Pd, Angela D’Onghia con Con Monti per l’Italia e Adriana Poli Bortone per Grande Sud per il Senato). Tutto il resto della composizione delle liste, vede un posizionamento quasi sempre dopo il 4^- 5^ posto delle donne in lista.Tranne rari casi. Insomma se la politica non è donna al momento della composizione degli elenchi, è difficile che lo sia, a fine Febbraio, in Parlamento.

Foto da: Flickr Smalti Kiko

Autore: Chiara De Carlo

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