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Nelle ultime settimane il quadro si è non solo complicato, ma addirittura incupito.
Doveva essere l'inizio di un trasporto finalmente ecosostenibile, carrozze eleganti movimentate dall'elettricità. Poi, invece, pali e fili neri. E ancora tante prove in attesa di una partenza che non c'è mai stata. Nemmeno della linea per l'Università, alle porte di Lecce, città universitaria appunto. Da ultimo gli arresti eccellenti. Il tutto con la campagna elettorale alle porte. I cittadini ancora non è capace di trasportarli, ma il filobus in questi mesi è stato evidentemente in grado di movimentare, a velocità supersonica, infinite polemiche, sterminati sospetti e sovrumani dubbi... Tutto cominciò con un progetto avveniristico che, in attesa della completa pedonalizzazione del centro storico, avrebbe fatto circolare leccesi e non su eleganti e confortevoli carrozze mosse dall'elettricità.
Trasporto ecosostenibile, si disse, mentre cresceva la paura per l'aumento delle polveri sottili nelle vie che costeggiano e anneriscono i monumenti barocchi. E così non furono pochi quelli che benedissero la nuova mobilità. Poi, in città, si ebbe la visualizzazione di pali e fili, in un crescendo wagneriano di ragnatele ferrose soprattutto nei pressi delle rotatorie. Qualcuno si divertì a chiamare in causa l'Uomo Ragno, ma tanti altri non si trattennero dal ricorrere all'utilizzo del verbo "deturpare" per descrivere meglio l'accaduto.
E per rispettare l'antico motto, che vuole al danno aggiungersi sempre la beffa, accadde poi che nemmeno a fronte di quello scempio estetico il filobus partì. Un'autentica maledizione: tempi biblici di formazione del personale da adibire alla guida dei mezzi, le carrozze usurate dall'inattività, la mancanza di denaro regionale da destinare all'avvio della giostra. Di tutto e di più. Infine, la conferenza stampa congiunta del sindaco e del presidente della Sgm, Gianni Peyla, che promettevano ai cittadini almeno l'attivazione della linea che dal centro porta alla periferia e quindi all'Università.
Nelle ultime settimane il quadro si è non solo complicato, ma addirittura incupito. Sì, perchè la Magistratura è entrata in campo con forza. Dapprima è stato arrestato a Perugia l'Ing. Giordano Franceschini, progettista del filobus. Ieri è stata la volta del prof. Massimo Buonerba, accusato dalla procura leccese di aver chiesto e ottenuto tangenti per l'appalto comunale. Attenzione: Buonerba, qualche anno fa, non era soltanto un rispettato docente dell'Università del Salento ma anche, e forse soprattutto, il consulente e braccio destro dell'allora primo cittadino Adriana Poli Bortone, che infatti in queste ore lo difende, riservandogli tutta la sua fiducia. Il problema è che questi arresti eccellenti non cadono nel vuoto di uno spianato percorso amministrativo cittadino, ma nel bel mezzo di una campagna elettorale in cui il rapporto tra presente e passato, sindaci attuali e vecchi primi cittadini, antichi rancori e tiepide promesse, è il fulcro delle alleanze possibili, a cui addebitare le vittorie e le sconfitte dietro l'angolo. "Dovessimo accorgerci che dietro al filobus non c'è trasparenza, lo smantelleremmo", si è corretto da ultimo Paolo Perrone. E intanto la città resta con il fiato sospeso, per capire cosa accadrà. E anche cosa è accaduto.
Autore: Vincenzo Corona
Data: 08/06/2012
Lo stop temporaneo al filobus arriva da Roma
Data: 17/05/2012
Fli, il filobus è inutile
di Maria Nocera
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