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Data: 05/10/2012 - Ora: 09:49
Categoria:
Politica
Il Comune di Lecce impugna al Tar l'atto con cui il Governo centrale ripartisce ai comuni la dotazione del Fondo Perequativo alla luce della normativa sull'Imu.
La giunta comunale di Lecce ha deliberato di proporre ricorso al Tar contro il Ministero dell'Interno in merito alla ripartizione del Fondo perequativo alla luce della normativa sull'Imu, che danneggerebbe alcuni comuni italiani e, in particolare, il Comune di Lecce. Nella fattispecie, il Comune intende rivalersi sulla palese violazione dell'articolo 119 della Costituzione Italiana.
In particolare, nel calcolo degli importi trasferiti ai comuni dal Fondo perequativo, il Governo centrale ha utilizzato parametri meramente oggettivi, non tenendo conto della capacità fiscale dei singoli territori. Il Comune di Lecce risulta maggiormente penalizzato perché il taglio effettuato dal Fondo perequativo sui trasferimenti viene calcolato in base a quanto incassato da ogni comune a titolo Ici per l'anno 2010. Di fatto i trasferimenti dello Stato vengono ridotti della differenza esistente tra il gettito Imu incassato da ogni comune e il vecchio gettito Ici.
A Lecce, che in passato ha applicato un'Ici particolarmente bassa (con una aliquota decisamente inferiore rispetto agli altri comuni italiani), viene impartito ai trasferimenti del Fondo perequativo un taglio maggiore rispetto alle altre città, ottenendo l'ingiusto "primato" di essere il più penalizzato capoluogo di provincia d'Italia. I comuni che avevano una tassazione Ici molto bassa - e Lecce era il capoluogo che l'aveva più bassa d'Italia - subiscono paradossalmente un taglio maggiore ai trasferimenti.
Se il Comune di Lecce avesse tassato i propri cittadini applicando nel 2010 l'aliquota media nazionale Ici, oggi otterrebbe circa cinque milioni in più di trasferimenti.
Il risultato è questo: i cittadini di Lecce pagano la stessa Imu così come il resto dei cittadini degli altri comuni di Italia, ma a Lecce rimangono meno risorse per il fatto che in passato la tassazione era al di sotto della media nazionale.
"È paradossale che comuni come il nostro, che sono riusciti a mantenere in passato un'Ici bassa rispetto ad altre città - ha detto il sindaco Paolo Perrone - invece di essere premiati, si ritrovino oggi a fare i conti con un maggiore taglio di trasferimenti da parte dello Stato. Sarebbe stato più equo, invece, definire tali risorse applicando la media dell'Ici nazionale. Porteremo avanti questa battaglia perché, in un momento critico per l'intero Paese, è giusto che i sacrifici vengano ripartiti in modo equo tra tutti".
Il Comune di Lecce è difeso dall'avvocato Gianluigi Pellegrino.
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