Non per difendere Ria, il quale ha la forza, le argomentazioni e la capacità di difendersi da solo, ma per sottolineare come sotto le insegne di bandiere dai nomi sempre nuovi e sempre ovviamente inneggianti alla democrazia, si celi in realtà sempre lo stesso patrimonio genetico che, solo per brevità, si potrebbe definire stalinista, il solo in grado di certificare chi siano i coerenti, gli onesti, i puri, i democratici e chi siano invece i "traditori" e i nemici del popolo. Se la sinistra "acquisisce" un centrista o un destrorso si tratta di "interessante laboratorio politico", se, viceversa, qualcuno lascia la casa madre dalle pareti rosse è per forza di cose uno sporco opportunista assetato di potere e di poltrone. Si scomoda la buonanima di Sciascia e il suo climax discendente da uomini veri a quacquaracquà; si canta la liturgia dei puri che sempre hanno dato agli altri senza mai chiedere nulla alla politica (sic!); si leggono sulla stampa pagine e pagine di ben argomentate litanie a senso unico, che tanto fanno tornare alla mente celebri demonizzazioni che pensavamo per sempre archiviate dalla storia; si muovono le falangi degli intellettuali e dei politici disinteressati. Consigliere Maniglio – mi rivolgo a lei per tutti, a lei che è stato così particolarmente duro con Ria - si rassereni e predisponga l'animo a celebrare la Santa Pasqua.