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Il film del mese. Argo

Data: 25/11/2012 - Ora: 22:38
Categoria: Cultura / Cinema

Ben Affleck in Argo

Grande successo per il film diretto e interpretato da Ben Affleck, dall'8 novembre nelle sale italiane

"Si può diventare registi in un giorno?" "Anche una scimmia può diventare regista in un giorno". Così ci spiega questa vicenda Ben Affleck, in una battuta autoironica tratta dal film da lui stesso girato e interpretato. Argo, nelle sale dal 12 ottobre in USA e dall’ 8 novembre in Italia, è un film che racconta una storia vera e drammatica, con grande maestria e senza troppe "americanate".
Siamo nel bel mezzo della rivoluzione islamica di Teheran del 1979 e dopo la fuga dello Scià Pahlavi, una folla inferocita di militanti entra con la forza nell’ambasciata americana, prendendo in ostaggio la maggior parte delle persone che si trovavano all’interno dell’edificio. Sei cittadini americani, parte del corpo diplomatico, riescono a scappare e si rifugiano in casa dell’ambasciatore canadese residente in città. Il loro nascondiglio però, ha le ore contate e la missione dell’esperto di esfiltrazioni Tony Mendez è condurli fuori dall’Iran, vivi. La copertura di questa pericolosissima operazione è Argo, un fantomatico film di fantascienza con tanto di studios, storyboard, locandina, conferenza stampa per i media e, naturalmente, ambientazioni esotiche. L’unico motivo per cui una troupe canadese, composta in realtà dai sei americani, potrebbe voler visitare il Paese in quel particolare momento storico. L’idea di Mendez non è la più sicura sfornata nella storia della CIA, ma di certo è la "migliore delle peggiori", come ricordano gli stessi protagonisti del film, e il tempo stringe.
A metà tra il thriller politico e la satira sullo scintillante mondo del cinema, la pellicola è davvero apprezzabile. Attraverso le inquadrature della camera mobile per le scene ambientate in Iran, Affleck regala allo spettatore un costante senso d’inquietudine. L’immedesimazione nella condizione psicologica del protagonista, invece, in pena per la vita dei suoi protetti e della sua, una volta arrivato in Iran, è restituita dall’utilizzo sapiente del regista di primissimi piani su se stesso. Impeccabile anche il mood vintage: contesto, abiti, acconciature, trucco e perfino facce anni ’70. Jon Goodman a Alan Arkin, veterani di Hollywood nel film come nella realtà, siglano poi, con sottile ironia, il successo di questo ben riuscito esperimento di metacinema.
Ora, anche per chi conoscesse l’aneddoto storico, rimane il dubbio sull’epilogo, che potrebbe differire da ciò che è realmente accaduto. Per sapere che fine abbiano fatto i sei diplomatici americani e, soprattutto, se l’esperto della CIA sia diventato un eroe o un martire, rimane solo un’opzione: guardare il film, che ovviamente consigliamo.

Autore: Cinzia Margarito

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