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Data: 23/09/2011 - Ora: 17:31
Categoria:
Politica
Mozione sull'operato dell'Assessore al Bilancio
Pubblichiamo la Mozione tegrale del Gruppo Pd alla Provincia di Lecce:
OGGETTO: MOZIONE SULL'OPERATO DELL'ASSESSORE AL BILANCIO SILVANO MACCULI. IL CONSIGLIO PROVINCIALE PREMESSO:
- che da mesi vengono rivolte pesanti accuse alle precedenti Amministrazioni provinciali guidate dall'On. Ria e dal Sen. Pellegrino, responsabili a detta dell'Assessore al Bilancio Silvano Macculi, di aver provocato un buco di 7 milioni di euro, con riflessi negativi sul bilancio di previsione 2011; - che essendo state tali accuse formulate e diffuse, anche a mezzo stampa, hanno creato un ingiustificato allarmismo tra l'opinione pubblica, pur essendo infondate;
VISTA: - l'interrogazione n. 4/12550 del 2011, a firma degli On.li Lorenzo Ria e Teresa Bellanova, rivolta al Ministro dell'Interno, con la quale gli interroganti chiedevano di avere risposte chiare in ordine alla responsabilità soggettiva dell'insussistenza di 7 milioni di euro di trasferimenti erariali nel bilancio della Provincia di Lecce e di conoscere, altresì, le ragioni per la quali le richieste di reiscrizione dei residui perenti della Provincia di Lecce non siano state puntualmente verificate o contestate per tempo da parte del Ministero dell'Interno; - la risposta del Ministero dell'Interno – Ufficio affari legislativi e relazioni parlamentari - del 4 agosto 2011, Rel. Parl. D/3550, a firma del Sottosegretario di Stato On. Michelino Davico, con la quale "…si conviene sul fatto che sulle pagine del sito internet della Direzione Centrale della Finanza Locale, a seguito di una reimpostazione dei dati non stati riportati precisamente i mandati dei pagamenti e che ciò ha potuto indurre l'Amministrazione provinciale di Lecce in errore…" e "…che i dati dei pagamenti sono stati riportati sul sito internet con alcune imprecisioni nel frattempo rimosse, dovute ad un errato funzionamento delle procedure informatiche…";
PRESO ATTO: - che il Ministero dell'Interno, nella stessa risposta all'interrogazione di cui sopra, faceva presente che a partire dal 2010, "…nella corrispondenza cartacea intrattenuta con la stessa Amministrazione provinciale in ordine agli importi dei residui ancora da corrispondere, i dati venivano indicati con esattezza e sussistevano adeguati elementi informativi relativi al dato esatto degli importi ancora da pagare [e] il disallineamento dei valori poteva essere riscontrato dall'Ente con una verifica delle distinte annotazioni necessarie per registrare ed imputare le erogazioni ricevute alle singole e varie tipologie di trasferimenti erariali…";
CONSIDERATO: - che l'Amministrazione provinciale era in possesso delle informazioni relative ai residui passivi riguardanti i trasferimenti erariali, già dal 2010. Tutto ciò avrebbe dovuto indurre l'Assessore al Bilancio Silvano Macculi ad intervenire opportunamente nel rendiconto 2009, approvato in data 1 ottobre 2010, con cinque mesi di ritardo rispetto al termine normativamente previsto del 30 aprile. Tale ritardo, peraltro, è stato censurato dalla Corte dei conti, sezione regionale di controllo per la Puglia, in data 20 aprile 2011; - che i dati contabili della Provincia di Lecce, negli anni in cui era guidata prima dall'On. Ria e poi dal Sen. Pellegrino, come sopra riportato da parte del Ministero dell'Interno, sono stati sempre allineati con i dati ufficiali riportati sul sito dello stesso Ministero, sia dal punto di vista delle spettanze sia da quello dei pagamenti, smentendo così nei fatti le infondate affermazioni dell'Assessore al Bilancio; giacché è evidente l'atteggiamento strumentale e polemico dell'Assessore al Bilancio Silvano Macculi, teso ad addebitare i mancati trasferimenti erariali alla totale irresponsabilità tecnica e politica dei precedenti governi provinciali, che avrebbero consentito la redazioni di bilanci falsi, non veritieri o, nella migliore delle ipotesi, viziati da errori tecnici; poiché, alla luce di quanto è emerso, tale atteggiamento ha evidenziato, da parte dell'Assessore Silvano Macculi, una gravissima violazione al principio di lealtà istituzionale, rendendosi responsabile di una campagna denigratoria, basata su informazioni non veritiere, che ha nuociuto all'immagine stessa che l'Ente Provincia, con impegno, si era creata nel corso degli ultimi 15 anni;
RITENUTO INOLTRE: • che l'Assessore Macculi, in qualità di Assessore al Bilancio, si è reso responsabile di inspiegabili ritardi nella predisposizione di fondamentali documenti contabili, quali il Bilancio di previsione ed il Rendiconto della gestione, ormai sistematicamente portati all'attenzione del Consiglio provinciale ben oltre i termini di legge, cagionando così all'Ente evidenti danni sul piano gestionale oltre che d'immagine, a causa delle inevitabili censure da parte della Corte dei Conti; • che, in qualità di Assessore con delega alle società partecipate, si sta caratterizzando per scelte strategiche confuse, come dimostrato, per esempio, dalla messa in liquidazione della società Salento Energia e dalla successiva revoca dello stato di liquidazione, generando nell'opinione pubblica e, soprattutto, nelle famiglie dei dipendenti, stati di incertezza e giudizi ingiustamente negativi nei confronti della precedente classe dirigente;
• cha ha avuto una condotta confusa nella pianificazione e gestione del piano delle alienazioni, "saltellando" tra vendite a mezzo bando di gara, lease-back, cartolarizzazioni … e ritorno…. senza essere riuscito a realizzare nemmeno una minima parte delle entrate programmate;
• che, in aggiunta, sempre al fine di screditare le precedenti amministrazioni Ria e Pellegrino ha, sin dal suo insediamento, esposto i dati contabili dell'Ente, in modo tale da paventare all'opinione pubblica una situazione finanziaria da "dissesto", pur consapevole che il gestibile momento di difficoltà attraversato nel 2009 era dovuto al crollo delle entrate proprie, in seguito alla grave crisi finanziaria che stava investendo l'economia nazionale ed in particolare quella meridionale, come peraltro denunciato dall'UPI già nei mesi precedenti;
• che, nel persistere in tale condotta,
ľ ha voluto far passare per debito accumulato l'indebitamento relativo all'ammontare dei mutui contratti ed ancora in ammortamento; mutui, peraltro, interamente utilizzati per la realizzazione di importanti e necessarie opere pubbliche;
ƒæ ha criticato ingiustificatamente le scelte di finanza derivata messe in atto dalle precedenti amministrazioni, scelte che hanno sinora prodotto solo flussi di interessi positivi, infatti ad oggi l'Ente ha incassato circa 7,5 milioni di euro e, nonostante appena insediato avesse dichiarato che tali operazioni avrebbero comportato un esborso di circa 3,5 milioni di euro per la loro chiusura, ha estinto anticipatamente il contratto con BNL, il più corposo, incassando ulteriori 100.000,00 euro, senza mai pagato nulla.
L'indugiare dell'Assessore al Bilancio su detta estinzione anticipata ha comportato un mancato incasso per la Provincia di Lecce di circa 400.000,00 euro, come si poteva evincere dall'andamento dei tassi d'interesse; ƒæ ha mancato di riconoscere che le precedenti amministrazioni hanno lasciato in eredità un tesoretto di oltre 15 milioni di euro in titoli e polizze, rivenienti dalle operazioni di emissione dei prestiti obbligazionari, che l'attuale amministrazione ha sin dai primi mesi di insediamento cominciato ad utilizzare, nella forma della "riscossione di crediti", per finanziare opere pubbliche; • che ha, infine, trascurato di informare l'opinione pubblica della gravissima difficoltà finanziaria che l'Ente dovrà gestire nel triennio 2011-2013, esclusivamente dovuta al pesantissimo taglio dei trasferimenti erariali da parte del governo nazionale che scarica sugli enti locali il peso e la responsabilità del taglio dei servizi essenziali e dell'aumento delle aliquote e delle tariffe; per motivi innanzi esposti, con la presente Mozione, il Consiglio provinciale
FORMULA un giudizio negativo sull'operato dell'Assessore al Bilancio Silvano Macculi;
CHIEDE
al Presidente della Provincia l'immediata revoca dell'incarico di Assessore conferito al dott. Silvano Macculi, al fine di evitare che il confronto istituzionale continui a basarsi su artate accuse, capaci solo di inquinare il dibattito politico.
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