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Data: 09/02/2011 - Ora: 09:09
Categoria:
Politica
La giunta pugliese deve ora chiedere quanto meno che gli organizzatori contrattualizzino chi lavorerà per l'evento e garantiscano che tutto si svolga nel rispetto delle leggi a tutela dei lavoratori e della sicurezza sul lavoro
Voce fuori dal coro, malgrado altri personaggi del centro-destra pugliese, da Gabellone a Perrone, la pensino esattamente al contrario, il consigliere regionale della Puglia prima di tutto tuona contro L'Italia Wave festival che si terrà a Lecce dal 14 al 17 luglio prossimi. "Manovali e "runner" a nero, pagati venti euro per cinque giorni: questa è la "ricaduta occupazionale" che l'Italia Wave avrà sul territorio salentino, malgrado i 200 milioni che la Regione Puglia ha graziosamente elargito a una manifestazione che dopo aver fatto il giro delle province toscane è stata messa alla porta". Lo dichiara il coordinatore regionale della Puglia prima di tutto, Salvatore Greco. «Basta consultare l'archivio di qualche giornale locale – spiega Greco – per ricostruire la vicenda travagliata e intrisa di polemiche anche feroci che negli scorsi cinque o sei anni hanno caratterizzato l'evento e il rapporto con le amministrazioni locali di Arezzo, Firenze e Livorno, oltre che quello con la Regione Toscana: Italia Wave negli ultimi tempi ha perso smalto e pubblico, dimezzando gli spettatori quantitativamente, oltre che qualitativamente (si vedano le proteste dei cittadini per i bivacchi dei partecipanti, a base di alcol e droga)».
«Nel 2006 il sindaco di Firenze, Domenici – aggiunge il consigliere regionale – immaginò di creare perfino una fondazione per rendere stabile l'evento, salvo poi l'anno dopo liberarsi della manifestazione e dei suoi organizzatori. L'happening si chiamava Arezzo Waave, perché in questa città è nato, ma oggi lì non vogliono saperne di farlo "tornare", e neppure l'intervento mediatore dell'assessore regionale alla Cultura della Toscana è bastato a trovare una intesa». «Per fortuna loro – prosegue l'esponente del centrodestra – è arrivato il "soccorso rosso" di Vendola e Godelli, chiamati al capezzale dai compagni toscani che, pure in una regione governata dal centrosinistra, non hanno trovato sponda». «La giunta pugliese deve ora chiedere quanto meno che gli organizzatori contrattualizzino chi lavorerà per l'evento e garantiscano che tutto si svolga nel rispetto delle leggi a tutela dei lavoratori e della sicurezza sul lavoro». «Ha voglia l'assessore Godelli a dire che la Puglia è un "campo da arare" – conclude Greco – Altro che semina: finora si è visto soltanto tanto raccolto, naturalmente da parte dei soliti amici degli amici».
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