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Data: 05/02/2010 - Ora: 08:30
Categoria:
Politica
La Corte Costituzionale, ricorda il cdm, «ha più volte dichiarato che la disciplina e le agevolazioni sul soggiorno degli stranieri che dimorano irregolarmente nel territorio nazionale incide sulla materia del diritto di asilo, della condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea
Ieri a Roma è stata la giornata dedicata a impugnare leggi regionali. Non solo quella contro il nucleare legiferata da tre regioni del Sud - Puglia, Campania e Basilicata - ora anche quella sull'immigrazione e sui diritti anche ai clandestini.Il Consiglio dei ministri, infatti,ha impugnato la legge della Regione Puglia che prevede norme per l'accoglienza, la convivenza e l'integrazione degli immigrati nella regione, nella parte in cui estende una serie di interventi agli immigrati presenti, a qualunque titolo, sul territorio della Puglia. In questo modo, infatti, si segnala, la Regione comprende anche gli immigrati privi di regolare permesso di soggiorno.
La Corte Costituzionale, ricorda il cdm, «ha più volte dichiarato che la disciplina e le agevolazioni sul soggiorno degli stranieri che dimorano irregolarmente nel territorio nazionale incide sulla materia del diritto di asilo, della condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione Europea e, più in generale, dell'immigrazione, riservata allo Stato ai sensi dell'art.117, comma 2, lett. a) e b) della Costituzione». Nella nota si ricorda che «per le medesime ragioni», il Governo aveva già impugnato la legge n.29/2009 della regione Toscana, il cui ricorso è pendente in Corte Costituzionale. Analoga impugnativa – conclude la nota – il Governo aveva deliberato per la legge n.13/2009 della regione Marche, ma successivamente, con la legge n.28/2009 la regione Marche ha abrogato le disposizioni censurate ed il Governo ha deliberato oggi la rinuncia all'impugnativa.
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