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Gli indignati del Pd si autoconvocano

Data: 08/05/2012 - Ora: 19:13
Categoria: Politica

Nella foto Gigi Pedone e Rocco Maurelli

Giovedì 10 maggio ore 18.00 presso l'Hotel Tiziano a Lecce, iniziativa di Gigi Pedone e Rocco Maurelli

Tanto tuonò che piovve. Un bel po' di segnali, proprio a volerli vedere c'erano stati già in passato. Il Pd in città negli ultimi anni ha sempre arrancato, le elezioni erano una serie sconfitte in sequenza, da Stefano Salvemini in giù, non si è riusciti più a totalizzare un risultato brillante e gli elettori (e il partito?) ne erano consapevoli. Una strada segnata alla quale non si è dato mai una svolta fino alla peggiori delle sconfitte mai registrate per un candidato del centrosinistra. Diciamolo, quel 25,8% della Capone è davvero misero se si confronta al altre realtà vicine nella stessa realtà salentina dove, invece, l'ex Pci, poi Pds, Ds poi Pd in fusione con la Margherita, brilla di luce propria.

All'alba di oggi, alcuni militanti si sono svegliati veramenti strani e così, pochi ancora, Gigi Pedone e Rocco Maurelli, hanno deciso di reagire autoconvocandosi. Intanto si sono definiti "indignati" e la cosa pecca di poca originalità, ma va bene, è sempre un termine che rende bene l'idea, soprattutto se il risentimento lo si prova per la stessa appartenenza politica.

Hanno scritto un testo e divulgato, ne riporto integralmente il testo:

"Di fronte al disastro elettorale del centrosinistra leccese e del Pd in particolare non è più ammissibile ogni forma di liturgia e ipocrisia. La tragedia è tanto immane quanto lo è il dolore dei militanti e degli elettori di un partito che non ha mai voluto radicarsi.

La disfatta è enorme e non può essere attribuita al destino cinico e baro! Perché segue a quella della sconfitta cocente alla Provincia nelle elezioni del 2009.

Lo straordinario successo del centrodestra leccese è un caso unico in Italia. Già questo è sufficiente a confermare che oltre alle capacità di quello schieramento politico cittadino, vi è tutta l'inconsistenza della coalizione del centrosinistra e del Pd in particolare.

E' una disfatta, quindi, che viene da lontano. E che grava su tutto il gruppo dirigente, provinciale e locale, che non hai mai inteso riflettere e discutere seriamente sulla debolezza strutturale del Pd leccese. Un partito erede del Pd e Ds che seppe nella metà degli anni Novanta conquistare il governo della maggioranza dei comuni del Salento e della Provincia. Un esperienza di governo che portò un profondo cambiamento della provincia di Lecce, i cui segni sono indelebili.

Ma a conclusione di quella grande esperienza cominciò a prendere piede una nuova e perversa convinzione: la militanza e la partecipazione potevano essere supplite dai questuanti delle segreterie personali; i militanti sostituiti con soggetti privi di scrupolo e che hanno letteralmente assorbito l'impegno dei dirigenti e delle rappresentanze istituzionali; svilendo cosi la partecipazione e il contributo disinteressato di tanti iscritti; riducendo le sezioni /circoli in veri gusci vuoti, al servizio di questo o di quell'altro notabile di turno. Il cimento sulle grandi questioni della società veniva sostituito dall'esclusivo impegno teso a foraggiare gli "amici"; allontanando dal partito tutte quelle energie che tentavano di opporsi a questa deriva; l'aver sostituito la fatica del lavoro sul territorio con la più semplice e meno onerosa battaglia per mezzo delle conferenze-stampa.

Si poteva quindi avere un risultato diverso? Poteva essere mai sufficiente l'impegno della Vice Presidente della Regione Loredana Capone di fronte a tanta debolezza e, per altro, negli ultimi mesi quando per tutti i cinque anni non si è fatto quasi nulla?

Sono tutti quesiti che richiedono risposte urgenti.

Non siamo interessati a fare nè rese di conti, né vendette personali e neanche offrire una sorta di sfogatoio a quanti si sentono delusi e colpiti dalla bruciante sconfitta. Intendiamo, invece, avviare una discussione tanto intensa quanto serena, partendo dal fatto che una simile scelta non possa essere favorita da chi non avverte neanche la sensibilità di assumersi la responsabilità di quanto accaduto e liberare immediatamente il campo!
Per avere una prima discussione su queste grandi questioni, da "vecchi" militanti e cittadini di Lecce altri che non aspirano a nulla (se non a poter offrire solo il proprio modestissimo contributo alla ricostruzione di una forza politica moderna degna di questo nome), ci rivolgiamo a quanti sentono lo stesso bisogno, e li invitiamo ad incontrarci GIOVEDI 10 MAGGIO – ALLE 0RE 18.00 presso l'HOTEL TIZIANO A LECCE. (Ecco il mio telefono per segnalarmi la vostra adesione: 329 – 92 83 963).
Gigi Pedone e Rocco Maurelli"

Autore: Maria Nocera

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