Da tempo Federconsumatori denuncia la grave situazione della gestione dei rifiuti nella Provincia di Lecce.
L'unica soluzione adottata dai nostri amministratori è riversare sui cittadini inefficienze e carenze gestionali e strutturali del ciclo di raccolta e smaltimento rifiuti. Così come da tempo e più volte Federconsumatori ha sollecitato i soggetti interessati alla costituzione di un tavolo tecnico per affrontare le problematiche connesse a gestione, produzione e smaltimento dei rifiuti. E soprattutto per discutere degli altissimi costi che ricadono sui cittadini. Oggi più che mai è necessario adottare strategie che portino all'azzeramento della produzione dei rifiuti. Come è indispensabile l'adozione della TIA come tariffa puntuale che tende a far pagare chi produce il rifiuto, anche con l'introduzione di premialità per il cittadino virtuoso. Più volte Federconsumatori ha chiesto di essere ascoltata, proponendo anche delle linee-guida per una strategia veramente efficace sul territorio. Proposte che hanno dato vita anche a un un documento redatto in collaborazione con il Forum ambiente Salute, il coordinamento civico e l'associazione Gaia, nell'ambito della Conferenza tavolo-tecnico indetta dalla Regione Puglia. Del tutto inascoltati dobbiamo invece assistere ai continui e indiscriminati aumenti della TARSU, già strutturalmente inadeguata, iniqua e completamente avulsa dalla effettiva produzione del rifiuto, poiché l'unica soluzione del problema adottata dai nostri amministratori è riversare esclusivamente sui cittadini le inefficienze e carenze gestionali e strutturali del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Assistiamo, attraverso i nostri sportelli, a numerosissime lamentele dei cittadini esasperati. Il coinvolgimento delle parti sociali, a lungo richiesto e proposto, come sempre rimane ad oggi disatteso e inascoltato, nonostante il pubblico annuncio anche dell'assessore Macculi di convocare quanto prima il tavolo tecnico, reiterato a più riprese sin dal convegno sul tema organizzato da Federconsumatori il 18 febbraio 2011. Ancora una volta la parte veramente interessata, perché paga il servizio, rimane esclusa ed emarginata dalle stanze in cui si discutono gli "affari" che la riguardano! E mentre le tariffe vengono anche adeguate all'inflazione, che dire di chi non ha neanche lo stipendio da adeguare all'inflazione? Ancora una volta chiediamo il coinvolgimento e la partecipazione delle parti sociali nei processi decisionali, perché i nostri amministratori, a tutti i livelli, devono ricordarsi ciò che sempre dimenticano, e cioè che democrazia è partecipazione!