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Data: 20/01/2011 - Ora: 13:56
Categoria:
Politica
Il grido è dell'Associazione Salviamo il Salento
Il caso "scandalo Green Economy in Puglia" è il caso Italia!
Appello al Governo e al Parlamento perché vietino assolutamente il fotovoltaico industriale d'ogni taglia in tutte le aree agricole, e blocchino con urgenza massima tutti gli impianti eolici che stanno devastando il Meridione ed il mare d'Italia, e affinché non ascoltino più i ricatti e le pressioni di quelle associazioni "falso-Green", nei fatti non più ambientaliste, poiché invischiate pesantemente, fin nei loro vertici, nel business speculativo sotteso alla devastante "Green Economy Industriale"; associazioni ormai pseudo-ambientaliste che non rappresentano più la volontà dei loro stessi associati ed il sentire ambientalista della gente italiana, disgustata dalla deriva e dal degrado morale di chi dovrebbe fare "ambiente" e proteggere paesaggio e biodiversità, ed invece sfrutta e strumentalizza l'ambiente per questo sporco business Green! Esprimiamo pieno appoggio e ringraziamento a Slow Food e al suo presidente Carlo Petrini per la proposta di urgnete "moratoria nazionale" di tutta questa follia eolica e fotovoltaica industriale e menzognera in Italia, e solidarizziamo con l'impegno di Italia Nostra e della LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli, tra le poche grandi associazioni italiane davvero ecologiste, non lasciatesi corrompere da questa cosiddetta "Green Economy", e che stanno difendendo davvero il paesaggio della nazione (tutelato dall'articolo 9 della Costituzione Italiana e dalla Carta Europea del Paesaggio), e la biodiversità (tutelata dalla Conferenza Internazionale di Rio del 1992, sottoscritta dal' Italia)!
Appello-lettera aperta al PDL nazionale e locale e a tutti gli altri partiti di centro, destra e sinistra! Rimboschimenti Moratoria e Bonifica dei terreni da tutti gli impianti illegalmente autorizzati, contro la maxi-frode mafiosa devastatrice delle rinnovabili industriali! Appello al presidente Antonio Gabellone della Provincia di Lecce perché segua con massima rapidità l'esempio del suo collega Massimo Ferrarese, presidente della Provincia di Brindisi, e fermi, blocchi, tutto il malsano settore della Green Economy Industriale, eolico, fotovoltaico e biomasse nella sua Provincia, e affinché denunci tutto ai magistrati, sollecitandone l'intervento repressivo e preventivo per limitare e sanare i danni già provocati ai beni pubblici, salute, ambiente, paesaggio, e alla legalità tradita! Un'altra centrale a biomasse a Presicce (Lecce), l'ennesimo schiaffo al Salento dalla Regione Puglia: sindaci e politici virtuosi facciano pressioni affinché sia presentata la proposta di moratoria per tutti gli impianti industriali di eolico fotovoltaico e biomasse in Regione!
L'ennesimo schiaffo che rischia di dare la Regione Puglia al Salento, con l'approvazione di un pazzesco inutile e speculativo nocivo impianto industriale a biomasse in feudo di Presicce, ci spinge ormai a chiedere compatti a tutte le forze politiche nazionali pugliesi e salentine, indipendentemente dai loro legami con la maggioranza al governo della Regione Puglia, un atto di onore e coraggio che tutti i loro elettori coscienziosi, di destra, centro e sinistra, ormai si aspettano e agognano, per il bene loro, delle future generazione, della natura e della cultura salentina! Un'azione mutua e compatta, sotto il segno di un ritrovato arcobaleno di tutti i colori politici, per riaffermare il valore della vita e della moralità prima ancora della legalità, contro la condotta malsana di un Ente Regione Puglia, non più libero e dove non è più sovrano il popolo pugliese, ma la lobby politico-imprenditoriale della Green Economy Industriale.
Una lobby profondamente inquinata, tanto che la stessa Commissione Bicamerale Antimafia in trasferta eccezionale in Puglia nei primi di dicembre 2010, per bocca del suo presidente, il senatore Giuseppe Pisanu del PDL, ha posto il sigillo di conferma sulle miriadi di denunce che da più parti sono giunte, dal mondo civile, politico e dell'informazione, nonché dalla Magistratura e da tutte le Forze di Polizia nazionali e persino europee (Europol): questo settore della "Green Economy Industriale" è fortemente inquinato, sin nelle sue radici più profonde, dalla malavita e da tutte le mafie (Camorra, Mafia siciliana, Sacra Corona Unita, etc., Mafie internazionali e forse anche la stessa Mafia cinese), ed è favorita in loco, in Puglia e in particolar modo nel Salento, da una "Mafia Borghese" ( espressione, questa, coniata ad hoc dallo stesso Pisanu ) collusa strettamente con la politica, con le Banche, con l'imprenditoria più spregiudicata e affaristica, nonché con la bassa malavita territoriale.
E non poteva essere altrimenti, l'Ente Regione Puglia sta "uccidendo", "assassinando", il Salento, e non è purtroppo un termine metaforico, ma la pura cruda verità: migliaia di deserti di pannelli fotovoltaici al posto di prati e colture, morti deserti sterminio della biodiversità naturale e agro-pastorale, migliaia di torri eoliche falcidia uccelli, per una triturazione del paesaggio indescrivibile, per un complessivo stupro del paesaggio indicibile, e poi, in aggiunta, un iper-elettrificazione del territorio, foriera di malattie per i salentini, se più vi saranno abitanti in questo territorio dall'orrendo paesaggio divenuto inumano ed innaturale, la cui aria sarà resa irrespirabile dai fumi tossici delle ciminiere "sputa morte" delle centrali a biomasse, a decine e decine, previste il Salento! Una di queste è quella di Presicce! Save Salento insieme al Coordinamento Civico nella sua ribadita apartiticità, esprimono tutta la loro solidarietà e forte appoggio al sindaco di Presicce, Leonardo La Puma, e gli chiedono di essere forte, stretto alla sua comunità vittima senza colpe, in questa battaglia per la vita, prima ancora che per la stessa civiltà! A lui si rivolge un appello, come ad un'altro sindaco del suo partito, il PDL, quello di Sogliano Cavour, Salvatore Polimeno, anche consigliere provinciale, impegnato nella battaglia contro questa follia della Green Economy Industriale, che assassina il nostro futuro e la nostra economia agro-turistica.
Così, come a Pasquale Gaetani, consigliere provinciale dello stesso partito, impegnato nella sua Ruffano in una eroica battaglia contro i "predoni" del mega eolico! A questi tre alfieri salentini dell'impegno ambientalista, in questi tragici tempi per il Salento che invoca l'aiuto dell'Italia intera dopo aver tanto dato all' Italia in termini di cultura, chiediamo di capire, che non è questa una battaglia, che si può vincere, difendendo soltanto il locale orticello, che va difeso con tutte le forze, con i denti, da questa speculazione senza precedenti nella storia d'Italia, fondata sul furto pseudo-legalizzato di incentivi pagati dai cittadini, con rincari in bolletta, che saranno sempre maggiori nel tempo, ma è una battaglia che si vince solidarizzando tra loro e con tutti gli altri volenterosi, al di là dei colori politici, e comprendendo che è tutto il territorio salentino, che va difeso insieme, perché quella della Green Economy Industriale non è solo una calamità artificiale, che può distruggere un luogo e lasciarne integro un altro, e questo non soltanto perché una torre eolica devasta un paesaggio nel raggio di decine di chilometri nel Salento dei cento comuni, o perché l'aria inquinata da una sola centrale a biomasse viene respirata da tutti i salentini, ma anche perché questa sporca "Green Economy" sta introducendo un degrado socio-politico-culturale, una degenerazione mafiosa del nostro Salento, dalle inquantificabili quanto certe gravissime conseguenze! Una degradazione che ben traduce lo slogan che, originatosi in Puglia, si grida ormai in tutt'Italia: "
DOVE SI DEVASTA IL PAESAGGIO, Lì C'E' MAFIA! "; uno slogan che sintetizza eloquentemente, forse anche, più di dieci trattati di sociologia politica tutti assieme! Questo appello per chiedere una loro azione decisa forte, senza se e senza ma, a livello provinciale, perché il Presidente Antonio Gabellone, della Provincia di Lecce, seguendo l'esempio del collega brindisino, faccia per i tre flagelli, eolico, fotovoltaico e biomasse, quanto fatto dal presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, per il fotovoltaico: una moratoria provinciale, e si può fare; e affinché si faccia ricevere dai magistrati, come fatto dal collega brindisino, per denunciare questo inumano stato di cose da "repubblica delle banane in mano a multinazionali colonizzanti e governata da un'oligarchia ricca e corrotta", o da "stato in piena anarchia in preda a narco-trafficanti armati "! E sì, lì il controllo è in mano ai narcos, qui in Puglia, il controllo è in mano ai pochi politici trasversalmente collusi e agli imprenditori-sviluppatori di questi folli impianti industriali falso-Green realizzato ovunque e senza regole, tutto bypassando, corrompendo e calpestando!
E fa rabbrividire vedere già le nostre campagne militarizzate, ad ogni piè sospinto, da vigilantes, pistola alla mano, che fanno da cani da guardia in assetto da guerra, ai pannelli di silicio, dove, in questi impianti, neo-lager recintati da filo spinato di pannelli, attraverso meccanismi di ditte a scatole cinesi, che spesso rimandano a banche e a paradisi fiscali off-shore, l'Europol, l'Agenzia di Polizia Europea, corroborata da indagini e dichiarazioni di affidabili pentiti di mafia, denuncia, che si sta riciclando "denaro sporco" da ogni parte del mondo, proprio forse anche quello del narco-traffico! Sappiamo che anche nello stesso PDL i gradi di libertà non sono alti, alcuni personaggi vicini elettoralmente a questo partito, come per tutti gli altri partiti, sono invischiati nel maxi-business, per questo appellandoci ai più virtuosi chiediamo di fare da breccia, per superare queste difficoltà e riaffermare le priorità insindacabili: Ambiente, Bene, Bellezza, Legalità, Moralità e Salute! Chiediamo che il PDL, e tutti gli altri partiti politici, si facciano promotori di una urgente Moratoria presso la Regione Puglia, per tutti gli impianti industriali di eolico, fotovoltaico e biomasse di qualunque taglia in costruzione o in iter autorizzativo; dove per "industriali" si intende quegli nati con lo scopo principale di vendere l'energia prodotta, e non quelli per "autoproduzione e autoconsumo in loco dell'energia", di proprietà delle stesse utenze consumatrici, che vanno regolamentati, ma favoriti, poiché non speculativi e a bassissimo impianto ambientale!
Agli stessi si chiede un forte impegno di richiesta presso il Governo ed il Parlamento Italiano perché vieti l'ubicazione assoluta di pannelli fotovoltaici a terra, e l'eolico in mare e sulla terraferma e le biomasse industriali nel Grande Salento (province di Lecce Brindisi e Taranto), per la sua peculiarità paesaggistica, per l'importanza a livello di avifauna migratoria della sua ubicazione geografica, e per l'alta densità di popolazione già gravata da un preoccupante trend di crescita delle malattie imputabili all'inquinamento degli impianti industriali inquinanti già esistenti, trend certificato dagli enti scientifici di controllo, motivo per cui la popolazione si sta già sollevando per chiederne chiusure urgenti o riconversioni aziendali delle attività inquinanti già esistenti, in attività virtuose, non inquinanti, più attinenti alle vocazioni naturali del territorio! Affermiamo, che su queste questioni, la collusione di alcune grandi associazione nazionali, un tempo ambientaliste, e oggi messesi al servizio della Green Economy nelle sue folli impattanti forme industriali, e che stanno cercando di fare pressioni sulle autorità governative per mantenere in piedi questo malsano eco-business, da esse anche in parte messo su e costruito strumentalizzando l'ecologia, non rappresentano più né il sentore ecologista di tutti i loro soci, né quello della gente che in mille comitati si sta mobilitando ovunque in Salento, in Puglia e in tutta Italia, per salvare, da questa follia "falso-Green" di inizio millennio, la natura, il territorio, il futuro ed il volto stesso millenario dell'Italia di fronte all'assenza dello Stato e della latitanza della stessa magistratura fa ancora finta di non vedere, ciò che tutti sanno e vedono nelle nostre campagne morenti a centinaia e centinaia di ettari!
E' il "pane" italiano che presto non avremo più! E' ovvio che si chiede anche che nessuno strumentalizzi queste battaglie per favorire politiche atte al ritorno al nucleare dell'Italia, e tanto più volte a realizzare nel Grande Salento ed in Puglia, o nelle regioni vicine del Sud Italia, centrali nucleari o depositi di scorie nucleari! Ciò assodato, Save Salento – Salviamo il Salento ed il Coordinamento Civico, rete coordinativa di oltre 40 associazioni, comitati e movimenti locali e non, ambientalisti, culturali e socio-assistenziali, Save Salento e il Coordinamento entrambi enti sociali d'azione locale a difesa del territorio nati in quest'emergenza senza precedenti, indicano quelli che devono essere i punti essenziali che devono traghettare il Salento fuori dalla follia che si è impadronita del nostro sistema istituzionale-politico per speculare mistificando e strumentalizzando un'ecologia nei fatti calpestata: Occorre ora affermare questi tre concetti chiave contro tutta questa mala politica e corruzione pseudoecologista ad ogni livello, tre concetti che sono tre fari di luce nel buio pesto della ragione che avvolge la Puglia di questi mesi, generando queste mostruosità senza pari:
-) ubicazione dei pannelli fotovoltaici solo sui tetti degli edifici recenti e su strutture recenti abitative, commerciali, industriali o infrastrutturali varie, per autoproduzione ed autoconsumo in loco dell'energia prodotta, non per la vendita industriale dell'energia; salvando centri, edifici, monumenti e aree storiche o naturalistiche;
-) smantellamento degli impianti industriali illegalmente realizzati di mega eolico e fotovoltaico nei campi, di qualsiasi taglia; ripristino dello stato dei luoghi, con BONIFICA totale ed asporto di tutti i materiali apportati a fini industriali energetici ed infrastrutturali, e ricostruzione dell'orografia originaria alterata con ripristino della destinazione agricolo-pastorale dei terreni, o loro rinaturalizzazione e/o rimboschimento;
-) sostituzione, questo è molto importante, della politica dei rimboschimenti con essenze autoctone e delle rinaturalizzazioni, a quella folle anti-ambientale e speculativa delle industrie dell'energia rinnovabile in una Puglia, già a rischio di desertificazione secondo una classificazione ONU, e già pesantemente disboscata dall'uomo nel tempo recente, una delle più povere, se non la più povera regione, in termine di percentuale boschiva di suolo!
La frode dei "certificati verdi" ha ben fatto capire come con gli impianti industriali d'energia rinnovabile si mantengono in piedi, anziché chiudere o ridurre, le centrali termoelettriche a combustibili fossili (carbone, gas, petrolio); la Puglia già produce ben oltre il proprio fabbisogno energia da esportarla lontano per la più parte, con fisiologiche perdite lungo il trasporto; il fotovoltaico desertifica il territorio artificialmente; e le biomasse oleose o solide implicano addirittura disboscamenti locali ed in tutto il pianeta come denunciato anche dall' ONU, dall' Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite! Questo basti per capire come la Green Economy, che favella tanto, si riempie la bocca, di "cambiamenti climatici" ed "effetto serra", "desertificazione", a fini strumentalizzanti e di persuasione occulta delle masse, non ha alcun interesse vero per l'ambiente e il clima, ma solo per il denaro! I rimboschimenti invece davvero aiutano il territorio, il clima e la salute delle persone, oltre che innalzano la qualità di vita psico-somatica degli uomini che vivono in un territorio!
Per i rimboschimenti privati vi son lauti incentivi, ma Regione Puglia e provincie pugliesi non hanno organizzato un solo convegno per informare in merito i cittadini, ma solo convegni sulle rinnovabili per mistificare, per fare accettare ai cittadini la morte del loro paesaggio industrializzato ad ogni piè sospinto ed in ogni direzione e il degrado della loro qualità di vita, come fatto necessario ed inevitabile, e per gettarli nelle braccia di malavitosi-speculatori in cerca di terreni da massacrare con la loro "fotovoltaicizzazione" ed "eolicizzazione" industriale! E' giunta l'ora di cambiare radicalmente rotta, tanto più nel 2011, anno internazionale ONU, delle foreste e dei rimboschimenti, e lo si potrà fare grazie alla virtù dei giusti e dei migliori tra i nostri politici e cittadini, al di là degli schieramenti partitici, ormai purtroppo semplici vuoti comitati d'affare, lontani da ogni valore!
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