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Data: 19/07/2010 - Ora: 10:56
Categoria:
Politica
Il Gal può favorire la naturale interrelazione dialogica tra enti, soggetti privati, comuni e borghi antichi
Programmare una stagione compiuta sotto il profilo della programmazione strategica degli interventi volti a favorire sempre maggiore appeal del territorio e qualificare l'offerta turistica in termini di professionalità e coerenza geosociologica diventano i grandi obiettivi e i grandi traguardi da raggiungere nei prossimi mesi. Quando però si dice "stagione turistica" non si intende riferirsi al ristretto ambito dell'estate, ma si parla di stagione in senso ampio, direi diffuso, un ciclo di anni, un tempo nuovo, a cui affidare le molteplici pretese di innalzamento culturale ed economico del territorio salentino. Rafforza questo atteggiamento di determinazione e decisione programmatica la consapevolezza che non si parte da zero, anzi. La nuova stagione può poggiare interamente su tutto uno scenario di freschezza politico amministrativa che la Provincia di Lecce e il Salento tutto hanno costruito tra la fine degli anni ‘90 e gli inizi degli anni 2000.
Davvero unica questa ricchezza che oggi il territorio salentino ha ereditato e sulla quale può contare. Ma resta il grande dilemma su chi dovrà occuparsi di gestire la programmazione di una nuova stagione turistica del Salento. Di certo i Gruppi di Azione Locale hanno in sorte il dovere di costruire piattaforme strategiche e concertative per addestrare efficaci attività di sviluppo e crescita nei settori di riferimento. I micro territori sono l'antitesi della globalizzazione, mentre i Gal servono da prezioso ammortizzatore politico amministrativo per cucire le diversità e le relazioni tra mondi e contesti geografici apparentemente lontani. Il Gal può favorire la naturale interrelazione dialogica tra enti, soggetti privati, comuni e borghi antichi lanciando in una prospettiva avveniristica tutto il portato di professionalità e capacità organizzativa che né i municipi né le Province hanno il tempo di sostenere o di promuovere a causa di mille pastoie burocratiche e distrazioni di carattere gestionale.
Il Gal invece rende possibile ed effettiva l'idea di una maggiore massa critica sul territorio e più efficace la capacità di azione su vasta scala , oltre i confini locali, per la messa a punto di partenariati importanti e utili alla costruzione di una più solida economia dell'area di riferimento. Ecco perché sarebbe quanto mai opportuno spingere sull'acceleratore di una condivisione strategica complessiva, accettando il ruolo di guida e di traino dei Gal senza pretese di leadership o di primogenitura rispetto ad iniziative progettuali di alto livello e di indubbia efficacia, nel solo ed esclusivo interesse della popolazioni locali che attendono segnali di speranza per tornare ad investire sul proprio futuro e sul proprio territorio.
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