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Data: 12/12/2013 - Ora: 16:17
Categoria:
Attualità
Ad oggi l'Italia si conferma fanalino di coda negli investimenti sull'istruzione in tutta l'area OCSE
La crisi economica sommata alla politiche di austerity si trasforma in crisi sociale. I dati osservati dall'Istat nel rapporto "la povertà in Italia" del 2013 attestano la crescente povertà, relativa e assoluta, di milioni di persone su tutto il territorio nazionale. A tale osservazione statistica, purtroppo, segue la coerenza dei dati sull'aumento delle domande di borsa di studio in Puglia, così come rilevato dall'agenzia regionale per il diritto allo studio.
Infatti, nell’a.a. 2012/2013 gli idonei alla borsa di studio erano 3.367 per la Sede di Lecce, mentre quest’anno sono 3.700, con un aumento del 9.89 %. In generale, su tutto il territorio pugliese quest’anno si è registrato un aumento del 13,58 % del numero degli idonei (si è passati da 13.306 a 15.113 studenti idonei alla borsa di studio).
Dalla graduatoria pubblicata nei giorni scorsi con l’impiego delle risorse stanziate dalla Regione Puglia e i contributi studenteschi risultano borsisti 1.419 su 3.700 studenti idonei per la Sede di Lecce, con una copertura del 38,35%. In tutta la Puglia, su 15.113 studenti idonei, 7039 studenti sono beneficiari di borsa di studio, con una copertura del 46, 58%.
Nonostante il movimento studentesco, in questi anni, abbia rivendicato la necessità di maggiori investimenti, spingendo la Regione Puglia ad intensificare i finanziamenti per le borse di studio, fino a triplicarli nel 2012 rispetto a quelli stanziati nel 2010, gli esigui investimenti da parte del Governo ci consegnano una prospettiva di copertura delle borse di studio inferiore a quella dell'anno scorso.
L’Adisu Puglia stima che con il secondo scorrimento derivante dall’assegnazione del fondo integrativo del MIUR, la copertura si attesterà intorno al 68 – 70 % su tutto il territorio regionale, condannando circa 4500 studenti a non ricevere la borsa di studio, nonostante la Costituzione ne riconosca il diritto.
Nonostante la Regione Puglia quest’anno abbia investito maggiori fondi rispetto all’anno scorso, se nella discussione della Legge di Stabilità mancheranno gli investimenti al fondo integrativo nazionale per il diritto allo studio, quest’anno in Puglia rischiamo di avere una copertura nettamente inferiore a quella del 94 % raggiunta l’anno scorso.
Riteniamo che sia urgente investire nelle persone, negli studenti, nei saperi. É necessario che il diritto allo studio sia sempre una priorità politica del nostro paese. Ad oggi l'Italia si conferma fanalino di coda negli investimenti sull'istruzione in tutta l'area OCSE. In particolare sul diritto allo studio, la Francia con 1,8 mld, la Germania 2,2 mld e la Spagna con 900 mln, dimostrano di aver assunto la formazione universitaria come leva del cambiamento, mentre gli investimenti statali per il diritto allo studio in Italia risultano esigui e insufficienti a garantire una copertura totale.
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