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Data: 04/05/2011 - Ora: 10:47
Categoria:
Politica
Il terzo è il metodo della diluizione, con tecnologia prodotta dall’austriaca DMS. Occorrerà individuare la più idonea per l’Ilva
Finalmente una buona notizia: si è messa in moto la procedura per il controllo 24 ore su 24 della diossina Ilva. Lo comunica oggi 3 maggio, Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink. Tale controllo continuativo è definito tecnicamente "campionamento continuo". Forse partirà ad agosto, secondo quanto ha comunicato il Ministero dell'Ambiente all'Arpa Puglia. E' un risultato conseguito dopo continue pressioni del movimento ambientalista. Le resistenze dell'Ilva sono note. Le voci messe in circolazione contro il campionamento continuo sono state le più varie.
Si diceva inoltre che la legge regionale era stata modificata e non lo prevedeva più. Veniva poi detto che non c'era nessun sistema per il campionamento continuo. Invece la legge regionale non ha mai "perso" la prescrizione del campionamento continuo e, tecnicamente parlando, i metodi e le tecnologie per realizzarlo sono tre. Il primo è il metodo del filtro-condensatore e la tecnologia è prodotta dalla azienda italiana Tecora. Il secondo è il metodo della sonda raffreddata, la cui tecnologia è prodotta da un'azienda franco-tedesca, la Amesa. Il terzo è il metodo della diluizione, con tecnologia prodotta dall'austriaca DMS. Occorrerà individuare la più idonea per l'Ilva.
L'Arpa Puglia ha valide competenze per valutare quale sia la più valida per il camino dell'impianto di agglomerazione. E bene ha fatto l'Arpa a indicare al Ministero dell'Ambiente il campionamento continuo quale prescrizione da inserire dell'Autorizzazione Integrata ambientale, non solo intesa come "studio di fattibilità" ma come tecnologia da "cantierizzare".
Che non vi sia una normativa europea in merito è una questione usata come cavillo dialettico. Le tre tecnologie su citate corrispondono, infatti, ai tre sistemi manuali normati nel metodo EN1948 parte I. La parte V, in elaborazione presso il CEN, contemplerà questi tre metodi per il campionamento continuo. Anche in assenza della norma tecnica europea, la scelta può essere egualmente effettuata previa validazione (il campionamento in continuo è obbligatorio in Francia, Belgio o in Lombardia – dove è previsto su tutti gli inceneritori dal 2011 – anche in assenza della norma tecnica europea). Questo è sufficiente per accantonare l'obiezione secondo la quale non sarebbe adottabile il campionamento continuo in quanto non c'è ancora una normativa europea unica in merito.
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