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Data: 13/12/2019 - Ora: 12:43
Categoria:
AttualitÃ
Campagna in balia di poteri criminali
"Inaccettabile che si continui a sottovalutare il fenomeno della criminalità nelle aree rurali, quando i nostri agricoltori sono soggetti quotidianamente a furti, sfregi, danneggiamenti, in condizioni di rischio grave anche per l’incolumità personale. Vile l’atto di ‘decapitare’ e sfregiare 400 ulivi a Stornarella. Campagne in balia di gruppi della criminalità , agromafie che fanno il paio con le ecomafie in Puglia, dove si moltiplicano i fenomeni criminali con furti di prodotti agricoli e chilometri di fili di rame, sabotaggi ai danni di aziende agricole e cantine, smaltimento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile. Lascia indignati che si intervenga solo quando scappa qualche morto", è la dura denuncia di Giuseppe De Filippo, presidente di Coldiretti Foggia, per l’escalation dei fenomeni criminali nelle campagne della Capitanata.
Foggia è una provincia a forte vocazione agricola – continua Coldiretti - ed è per questo che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile.
"Mettendo le mani sull’agroalimentare in territori dove l’agricoltura è il settore economico centrale la malavita si infiltra in modo capillare nella società civile, condizionando la vita quotidiana della persone e affermando il proprio controllo sul territorio, dove l’indice di permeabilità delle agromafie raggiunge quota 100 a Foggia", continua De Filippo.
Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono i prezzi dei prodotti agricoli e la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy. I poteri criminali si "annidano" nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione.
Capitolo a parte merita – conclude Coldiretti Puglia - il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità , quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.
"Il fronte dell’illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all’attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio – ha concluso il presidente De Filippo - rappresentano la "porta di ingresso principale" della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciano le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali, taglio di ceppi di uva e tiranti di tendoni, sono solo alcuni degli atti criminosi a danno degli agricoltori".
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