A 11 anni dall’approvazione dello Statuto Comunale nessuna amministrazione ha pensato di attivarle
Lo Statuto del Comune di Lecce, approvato nel lontano anno 2000, aveva un solido e corposo capo dedicato agli strumenti di partecipazione della società civile organizzata alle scelte dell'Amministrazione. Lo Statuto prevede, infatti, numerosi istituti tesi a favorire e valorizzare le libere forme associative e alla promozione di organismi di partecipazione e di consultazione della cittadinanza attiva. L'art. 43 in particolare istituisce le Consulte e il Forum della Città. I compiti assegnati alle Consulte sono poi chiariti dal successivo dall'art. 48 che recita "Le Consulte costituiscono organismi di partecipazione ove sono rappresentate libere associazioni, organizzazioni di volontariato, categorie professionali, organizzazioni sindacali, Enti, Istituzioni individuati dal Consiglio Comunale nelle specifiche delibere istitutive; le Consulte esercitano funzioni consultive e di proposta su specifici ambiti dell'attività dell'Amministrazione nei confronti della Giunta e del Consiglio in particolare nella fase di predisposizione dei provvedimenti o temi specifici e programmatici che attengono le materie di competenza".
Ebbene a distanza di ben 11 anni queste Consulte, istituti fondamentali per la vita democratica della città, non sono mai state attivate. Adoc non sa di chi sia la responsabilità politica e se vi sia stata una precisa volontà nel non attivarle o semplicemente una "sciatteria" amministrativa che ha sempre differito il tema ad altra data. Quello che è certo è che l'Amministrazione, ma sarebbe meglio dire la Città tutta, si sta privando di contributi fondamentali di competenze, di pensiero, di riflessione che nella società civile leccese sono già maturi, ma che non riescono a trovare spazi e luoghi democratici ove esprimersi.
Le associazioni oggi a Lecce sono convocate estemporaneamente e sporadicamente dagli Assessorati, nei momenti delle scelte, come fosse una concessione benevolente e di facciata. Le amministrazioni di altri Comuni, invece, che, nel momento delle scelte, riescono a giovarsi di un tale portato da parte delle associazioni attive sul territorio, fanno molto di più della nostra, che ciecamente decide di privarsi di tale apporto. Adoc invita chiunque abbia a cuore i processi democratici e la qualità delle scelte nella nostra città, Sindaco, Assessore, Consigliere che sia, ad attivarsi urgentemente perché la nostra città non può più aspettare: si dia attuazione allo Statuto, si attivino immediatamente le Consulte Comunali!