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Data: 24/03/2011 - Ora: 15:23
Categoria:
Politica
Certo è che chiederemo ai nostri vertici nazionali di essere presenti ed attenti di fronte a questa problematica che potrebbe provocare la strozzatura investimenti dei nostri piccoli imprenditori
Da settore trainante dell'economia italiana a paradosso simbolo di un Paese che non riesce ad offrire certezze alle micro e piccole imprese. Lo strano destino delle energie rinnovabili. Quando il Ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, ha presentato le nuove linee guida del sistema agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in molti hanno storto la bocca. Banche, imprenditori, consorzi energetici ed in particolare le associazione di categoria. Il mercato delle energie rinnovabili finisce in un blackout fatto di incertezze e di investimenti impossibili da programmare, questo è oggi il problema principale.
Scongiurato il pericolo del tetto degli 8mila megawatt, minaccia comparsa alla vigilia dell'approvazione dei decreti e che ha fatto sollevare un coro unanime di polemiche, la denuncia degli imprenditori e delle rappresentanze, non è tanto nel merito delle novità che entreranno in vigore il prossimo primo giugno, quanto piuttosto per il metodo scelto. Volendo introdurre un principio di flessibilità e di sostenibilità degli incentivi, dopo un periodo di interventi economici massicci da parte dello Stato, il Ministero dello sviluppo economico ha pensato ad un sistema annuale di definizione della potenza annuale incentivata. Un limite flessibile, tanto, troppo per permettere agli imprenditori del settore di mettere in atto politiche di investimenti a lungo termine. Un'incertezza che si somma ad una revisione del Conto Energia che arriva appena due mesi dopo la sua più recente modifica.
Se le condizioni restano così incerte, suscettibili a modifiche repentine e all'incertezza per gli investimenti futuri, per gli imprenditori di questo settore, sarà impossibile "programmare investimenti di lunga durata, non conoscendo i parametri economici incentivanti". Quello che oggi auspichiamo e che sicuramente sarà utile e necessario fare ordine in un mercato che esce da un boom vertiginoso, ad ogni livello di governo sia esso centrale, regionale o locale. Sarà importante verificare e bloccare quelle che saranno individuate come semplici speculazioni di grandi impianti gestiti da colossi e da multinazionali che non lasceranno nulla nei nostri territori.
Certo è che chiederemo ai nostri vertici nazionali di essere presenti ed attenti di fronte a questa problematica che potrebbe provocare la strozzatura investimenti dei nostri piccoli imprenditori mettendoli in serie difficoltà. Non possiamo permetterci di deludere le speranze di chi, con le proprie forze ha voluto investire ed ha creduto in un mercato che, inevitabilmente, rappresenta oggi uno dei settori più vitali dell'economia.
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