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Centrale a Biomasse di Cavallino, i comitati del no annunciano mobilitazioni

Data: 20/05/2010 - Ora: 08:33
Categoria: Politica

I comitati: ultima parola ad Arpa e Asl chiamate ad esprimersi in tempi brevi

Si è tenuta ieri [19 maggio], presso il Servizio Energia Reti e Infrastrutture della Regione Puglia, la conferenza dei servizi per il rilascio dell'Autorizzazione Unica riguardante la centrale a biomasse oleose di Cavallino. L'impianto, che dovrebbe sorgere a ridosso degli abitati di San Donato, Cavallino e San Cesario e a pochi chilometri dal centro di Lecce, su un'area già gravemente compromessa dalla discarica dell'ATO Lecce1, brucerà oltre 150 tonnellate al giorno di olii combustibili importati dall'Africa e sarà gestita dalla TG Energie Rinnovabili, una s.r.l. con sede a Ravenna.

Grave è l'allarme delle comunità limitrofe, organizzate nei comitati spontenei, circa le conseguenze sanitarie e ambientali che deriverebbero dall'immissione in atmosfera di fumi contenenti inquinanti di vario tipo come idrocarburi policiclici aromatici, formaldeide, acroleina, polveri sottili e ultrasottili. E' oramai da più di un anno che i suddetti comitati sono attivi nel comunicare e sensibilizzare le cittadinanze su queste tematiche. In tale ottica e alla luce dei tempi ormai ristretti del procedimento autorizzativo in corso, sabato e domenica scorsi si sono tenute, a San Donato e a Cavallino due manifestazioni che hanno visto la partecipazione di numerosi cittadini che chiedevano alle Amministrazioni coinvolte maggiore chiarezza e partecipazione nelle scelte che attengono la loro salute. Gli stessi comitati, nel corso di incontri separati con gli assessori regionali all'Ecologia - Lorenzo Nicastro - e allo Sviluppo Economico - Loredana Capone - alla vigilia della conferenza dei servizi, avevano sottoposto alla loro attenzione le incongruenze tecnico-giuridiche di alcuni atti del procedimento, rendendo partecipe delle loro osservazioni lo stesso Governatore, Nichi Vendola.

Ciò nonostante, la conferenza dei servizi di ieri [19 maggio], svoltasi in un clima assai teso per le pretese assurde della società istante TG Energie Rinnovabili e del Comune di Cavallino di allontanare sia gli uditori dei Comitati di Cavallino e di San Donato, della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori e di Cittadinanza Attiva che gli stessi rappresentanti del Comune di San Donato - tutti regolarmente convocati dal Dirigente del Servizio Regionale adito, si è conclusa con un rinvio agli Enti che ancora non si sono espressi (ARPA e ASL) nell'ambito del procedimento amministrativo. Chi sarà tenuto ad esprimere una valutazione ai fini dell'autorizzazione integrata ambientale della centrale non potrà esimersi dal considerare che la vicina discarica dell'ATO Lecce 1 già produce un indubbio impatto sull'ecosistema circostante e, quindi, sulla salute delle popolazioni che vi insistono e che, al di là delle maleodoranti esalazioni che si avvertono fino a decine di chilometri di distanza, non è mai stata monitorata con un'attenta analisi dell'aria, del suolo e dell'acqua di falda.

Un'obiettiva valutazione da parte dell'ARPA e dell'ASL non può quindi prescindere da un accurato studio ambientale sui dati effettivi dell'intera area interessata che - è pacifico - non potrà concludersi entro l'8 giugno, termine imposto dall'Ufficio regionale. Il rischio di un precipitoso rilascio dell'autorizzazione unica da parte della Regione entro il termine suddetto per ottemperare al dispositivo del TAR adito dalla società romagnola o, quel che è peggio, l'eventualità che la stessa possa sentirsi autorizzata ad avviare i lavori in virtù dell'istituto del "silenzio-assenso" preoccupa e non poco i comitati spontanei di San Donato e di Cavallino. Analogamente, l'intera cittadinanza di Cavallino dovrebbe inquietarsi ed esprimere disappunto verso i propri amministratori comunali che approvarono all'unanimità un impianto altamente inquinante, tenendolo fino ad oggi opportunamente all'oscuro dei propri concittadini.

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