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Case popolari. Dopo venti mesi nessuna graduatoria

Data: 24/01/2013 - Ora: 11:11
Categoria: Economia

Sunia

Sono quasi mille e cinquecento le famiglie che attendono notizie

Il rammarico, la notizia e il dispiacere, arriva dal Sindacato Nazionale Unitario Inquilini ed Assegnatari. Il Sunia, per intenderci. La Federazione Provinciale di Lecce. E l’allarme è abbastanza forte, perché coinvolge un elevato numero di famiglie coinvolte. 1400 famiglie, per la precisione. Quelle famiglie che attendono da più di venti mesi un alloggio popolare. Sono famiglie povere, o almeno così vengono definite nella nota del Sunia "sfrattati, licenziati, dissoccupati, pensionati ecc.- dice la nota- che colpiti dalla crisi occupazionale sono da anni in lista di attesa speranzose di poter accedere a un alloggio popolare"
"Registriamo con forte rammarico che a tutt’oggi, a distanza di ben oltre 20mesi dalla data della pubblicazione del bando, il Comune di Lecce non ha ancora pubblicato l’elenco della graduatoria degli aventi titolo per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica" prosegue il comunicato del Sunia, che ricorda, che nonostante il numero elevato di istanze da parte degli aspiranti, solo una parte di questi potrà far parte degli assegnatari, in quanto gli immobili a disposizione sono di numero inferiore rispetto al numero degli aspiranti al bando.

"Le spese per l’abitazione costituiscono ormai una delle voci principali del bilancio familiare- ricorda la nota- e il mancato pagamento del canone di affitto e servizi ad esso connessi sta producendo un numero sempre più crescente di sfratti esecutivi emessi per morosità incolpevole. Dall’ultimo dato in nostro possesso risulta che sono 1.012 gli sfratti per morosità di cui 483 già esecutivi in capo alle famiglie, che non potendo pagare l’affitto rimaranno senza casa. Un dato veramente drammatico che si attesta ad un +7,32 rispetto all’anno precedente che era pari a 943. Le famiglie sottoposte a sfratto per morosità incolpevole, in genere sono famiglie a basso reddito, ma cominciano ad essere colpite anche quelle con reddito medio che nel corso del contratto di locazione hanno perso il posto di lavoro o hanno visto diminuire le proprie entrate".
"L’unico aiuto per questa povera gente- continua- potrebbe avvenire con la costruzione di nuovi alloggi popolari unitamente alla ristrutturazione di vecchi caseggiati comunali oramai in disuso, da destinare a canone concordato per poter soddisfare la richiesta di un progressivo aumento del fabbisogno alla casa.
Sono queste le nostre aspettative al fine di poter soddisfare le numerosissime istanze dei nostri associati per poter superare l’emergenza abitativa sempre più allarmante che sta colpendo la città di Lecce". Insomma, affinchè dopo l’attesa non ci sia una forte delusione che porterebbe maggiore crisi nelle famiglie, ci vorrebbe la costruzione di nuovi alloggi. Ma questa, si sa, non è una richiesta semplice.
Intanto l’attesa cresce. Quanto ancora dovranno attendere le famiglie interessate alla questione?

Autore: Chiara De Carlo

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