La revoca da parte del Ministero dell’Interno della disponibilità all’acquisto della Caserma dei Vigili del Fuoco e la gara andata deserta per la vendita della "Badessa" hanno prodotto un’ insussistenza di entrate patrimoniali pari a € 7 milioni,
Con la deliberazione del 1 ottobre il Consiglio Provinciale dichiarerà che il Bilancio dell'Ente per l'anno 2010 è in equilibrio. Una dichiarazione apparentemente di routine, ma che invece non è affatto scontata per la Provincia di Lecce. Lo scorso anno la medesima deliberazione costituì lo spartiacque tra una gestione orientata alla spesa e una al bilanciamento delle uscite in funzione delle entrate. Così esattamente un anno fa venne dichiarato lo stato di squilibrio dei conti e si scelse di percorrere la difficile strada del risanamento, piuttosto che dichiarare un pilatesco dissesto. Per comprendere gli Equilibri di Bilancio dichiarati in Consiglio bisogna partire, quindi, dall'impostazione del Bilancio di Previsione per il 2010.
La situazione di squilibrio cui fare fronte era sommariamente pari a € 13,6 milioni (€ 2,5 per disavanzo 2009 ridottosi a € 1,6, debiti spostati dal 2009 al 2010 per € 4,2, debiti fuori bilancio per € 5, rimborso ad ENEL per € 1,9), senza includere gli importi per chiudere gli "SWAP", che al tempo del Bilancio (aprile) ammontavano a € 4 milioni e che attualmente oscillano intorno al milione di euro. A questo si aggiungeva la necessità di fronteggiare la riduzione delle entrate per energia elettrica e R.C. Auto e un fisiologico aumento dei costi, complessivamente € 4 milioni. Nel complesso, quindi, il Bilancio di Previsione ha sopportato un carico straordinario di circa € 17,5 milioni.
Questo peso veniva sostenuto su due gambe: la razionalizzazione dei costi e il recupero di efficienza e dall'altra gamba costituita dalle alienazioni patrimoniali pari a € 11,5 milioni. La prima gamba ha retto. Sul fronte delle Entrate, al calo di quelle per R.C. Auto ha provvidenzialmente fatto fronte un parallelo aumento di quelle per imposta di trascrizione. Dal lato dei Costi, i tagli netti sugli stanziamenti per società partecipate, spese per organi istituzionali, costi della politica, oneri del personale, sono stati rispettati, a costo di responsabili sacrifici per tutti. La seconda gamba, costituita dalle alienazioni patrimoniali, invece, dà segnali di cedimento e per cause indipendenti dall'attività amministrativa. Le variabili del mercato immobiliare sono ovviamente indisponibili alla politica dell'ente locale e lo stato alienativo degli immobili di proprietà della Provincia è di difficile attuazione, come più volte segnalato.
La revoca da parte del Ministero dell'Interno della disponibilità all'acquisto della Caserma dei Vigili del Fuoco e la gara andata deserta per la vendita della "Badessa" hanno prodotto un' insussistenza di entrate patrimoniali pari a € 7 milioni, a fronte dei preventivati € 11,5 milioni. Un importo più che sufficiente per rimettere in discussione l'intero impianto risanatorio. Per fronteggiare questo "buco", immediatamente prima alla deliberazione degli Equilibri è stata attivata una procedura di "SALE E LEASE-BACK", su due immobili della Provincia. Si tratta di una innovativa e articolata procedura con la quale l'Ente, attraverso l'alienazione di immobili, reperisce sul mercato attraverso gara le risorse per fronteggiare la falla finanziaria, senza dichiarare lo squilibrio di Bilancio e nel rispetto del Patto di Stabilità. I suddetti immobili ritorneranno poi nella disponibilità della Provincia attraverso un leasing che prevede un pagamento di un canone per vent'anni. E' bene chiarire che qualora gli immobili fossero stati alienati non si sarebbe dato corso a tale procedura, ma la situazione finanziaria sopra descritta non consentiva alternative. La possibilità di recuperare parte dei costi quali l'IVA, cui si fa riferimento nella Delibera, costituisce poi una eventualità da valutare in futuro con molta attenzione. La creazione di altre sovrastrutture, quali società patrimoniali, oltre che ugualmente onerose risultavano difficilmente praticabili dal punto di vista legislativo come recentemente osservato anche dalla Corte dei Conti della Lombardia e della Puglia. Vedasi per questo l'articolo de "Il Sole 24 Ore" del 19 settembre "Per i Comuni (e Province) solo società istituzionali".
Come già detto anche gli altri immobili per cui è stata prevista la vendita non lasciano del tutto tranquilli. Negli "Equilibri" è stato previsto di fronteggiare l'eventuale inalienabilità degli stessi con le disponibilità sul Fondo di Riserva e con ulteriori risorse. E' di tutta evidenza che il delicato equilibrio dichiarato, pur costituendo un importante passo rispetto allo scorso anno, è ancora lontano da una situazione da considerare risanata, tante e tali sono le situazioni da fronteggiare, dalla crisi dei conti della STP al contenzioso sul contratto-ponte e sui servizi minimi dei trasporti, sino alla definitiva verifica dei residui attivi, per citarne alcuni.
D'altra parte nel Bilancio di Previsione 2010 era stato chiaramente dichiarato che il risanamento avviato si sarebbe concluso in non meno di 2/3 anni, sempre che non fossero arrivate altre tegole finanziarie. Tuttavia il riequilibrio definitivo non potrà conseguirsi nei tempi previsti senza una alienazione di immobili pari ad almeno € 7 milioni nei prossimi 2 anni. Per questo il "LEASE-BACK" attivato oggi consente di superare le attuali sabbie mobili, ma da subito sarà necessario concentrare tutti gli sforzi per vendere gli immobili indicati nel Piano delle Alienazioni Immobiliari. Come considerazione finale, ritengo, indipendentemente dagli schieramenti politici, che nel senso di responsabilità di tutta la politica salentina debba risiedere in questa fase il solo e esclusivo interesse della Provincia, del suo risanamento, della sua "ripartenza" sui binari della solidità economica.