Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.
Data: 28/05/2012 - Ora: 08:55
Categoria:
Politica
In altre parole, si apre una vertenza tra Confindustria e Giunta regionale.
Un attacco senza precendenti e che non lascia scampo a interpretazioni terze. Il messaggio è chiaro e distinto e la "guerra" che le dichiarazioni scateneranno pure. Tant'è. Venerdì scorso il Presidente di Confindustria Puglia, Bozzetto così tuonava: "Gli industriali pugliesi erano in attesa di segnali dalla Regione Puglia a difesa delle imprese e dell'occupazione locali. Una riduzione del numero e dei costi dei consiglieri e degli assessori regionali per poter programmare una riduzione delle tasse? Il pagamento dei debiti arretrati che le Amministrazioni pugliesi hanno verso le imprese? L'accelerazione e semplificazione degli iter autorizzativi di migliaia di progetti che giacciono negli uffici regionali in attesa di essere approvati? Atti concreti per l'attrazione degli investimenti nella nostra regione? Niente di tutto questo. I politici pugliesi, Governatore in testa, hanno un altro impegno: destrutturare e distruggere il sistema produttivo pugliese".
Un tuono così fragoroso che ha lasciato di stucco Vendola e la giunta. "E così - argomenta il presidente di Confindustria Puglia - dopo il capitolo annoso della confusa legislazione regionale in tema di fonti rinnovabili e dopo gli ultimi inefficaci interventi nei settori del mobile imbottito", è arrivato "il turno delle industrie, già assoggettate ad autorizzazione integrata ambientale, che vengono pesantemente messe in pericolo dalla proposta di legge sulle emissioni industriali, approvata all'unanimità dai Consiglieri di tutti i gruppi politici della V Commissione consiliare il 23 maggio scorso. Le logiche che hanno mosso questa decisione sono le stesse che da tempo utilizza la politica regionale. Innanzitutto l'illegittimità. Come le tante norme pugliesi che la Corte Costituzionale ha già dichiarato illegittime in passato e i tantissimi atti amministrativi sospesi e annullati dai Tar, anche questa normativa è palesemente incostituzionale", sottolinea Bozzetto. "Essa aggiunge pesi e costi ingiustificati a carico delle Imprese che operano in Puglia rispetto a tutte le altre che operano nel resto d'Italia e d'Europa, mettendole fuori mercato, con risvolti drammatici - sottolinea - per i livelli occupazionali diretti e indiretti. La stessa è palesemente incoerente con la normativa ambientale comunitaria, contiene disposizioni confuse difficilmente applicabili e sarà foriera di lunghissimi contenziosi". In altre parole, si apre una vertenza tra Confindustria e Giunta regionale.
Autore: Maria Nocera
Data: 10/01/2023
La Via Appia Regina Varium, candidata a Patrimonio Unesco
Data: 19/12/2022
Nuovo treno regionale Lecce-Bari in un'ora e ventitre minuti
Data: 24/11/2016
Referendum Costituzionale: Le ragioni per una scelta
di Maria Nocera
Sede amministrativa:
Via 95° Rgt. Fanteria, 70
73100 Lecce
Tel. 0832 34 40 41
Fax 0832 34 02 28
info@sudnews.tv
Editore: ClioCom
Testata giornalistica
Reg. Tribunale di Lecce
31 Agosto 1995 n. 617
ClioCom © 2025
Clio S.r.l. Lecce
Tutti i diritti riservati