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Anci sul Salva Italia: inevitabile corto circuito

Data: 31/01/2012 - Ora: 13:07
Categoria: Politica

Anci sul Salva Italia: inevitabile corto circuito

Tagli alle politiche sociali, opere pubbliche, ambiente, trasporti, infrastrutture, che finiscono per tarpare le ali allo sviluppo delle nostre comunità e quindi dell’Italia

Circa 250 tra sindaci, amministratori e funzionari comunali di tutta la regione hanno partecipato ieri al Seminario organizzato da ANCI Puglia e IFEL a Bari, sull'impatto della manovra salvaItalia sui bilanci dei comuni. Dopo i saluti del presidente ANCI Puglia, Luigi Perrone, Silvia Scozzese (direttore scientifico IFEL) ha trattato l'argomento "bilancio dei comuni e patto di stabilità". Poi, Andrea Ferri (resp. Ufficio entrate IFEL) ha affrontato il tema delle entrate dei comuni a seguito dell'introduzione dell'Imu. E infine l'intervento di Salvatore Parlato (Resp. studi e ricerche economiche IFEL) sui fabbisogni standard della Polizia Locale.

"Siamo soddisfatti per la partecipazione e per i contributi che questo incontro può fornire ai comuni pugliesi. – ha detto il presidente ANCI Puglia Perrone nel suo intervento - Restano molti i nodi da affrontare e risolvere, sono troppe e draconiane le misure tese al risanamento dei conti dello Stato, che stanno incidendo pesantemente sui bilanci dei comuni, sulla loro autonomia, le loro funzioni, con evidenti riflessi sui cittadini che vedono ridursi la fruizione di servizi. Ci interroghiamo sul significato di autonomie locali, alla luce della graduale espropriazione da parte dello Stato della capacità operativa degli enti locali, in spregio al principio di sussidiarietà. Le ferree regole del patto di stabilità, che non accennano ad essere riviste, la progressiva riduzione dei trasferimenti statali, l'impossibilità imposta ai Comuni di pagare i propri debiti verso le imprese appaltatrici di opere e servizi pubblici, i vincoli alle assunzioni di personale, cui fa da contr'altare l'incremento di compiti e funzioni nei confronti dei Comuni, ne determinano un inevitabile corto circuito. Ne derivano i tagli alle politiche sociali, delle opere pubbliche, dell'ambiente, dei trasporti, delle infrastrutture, che finiscono per tarpare le ali allo sviluppo delle nostre comunità e quindi dell'Italia.

Difficile pensare a manovre "Cresci Italia", se non risolviamo questi problemi? Guardiamo con attenzione al decreto sulla semplificazione che premierà quei Comuni virtuosi, in grado di ammodernare la propria macchina amministrativa snellendo i procedimenti per imprese e cittadini.La sperimentazione dell'IMU anticipata al 2012, di fatto determina per i Comuni ulteriori preoccupazioni e contraddizioni rispetto allo spirito ed alle finalità del federalsimo fiscale municipale, che, invece, avrebbe dovuto consentire agli enti locali di gestire in maniera autonoma, razionale ed adeguata le proprie risorse in base all'esigenze delle rispettive comunità amministrate. Continuiamo a chiedere che il Governo si impegni a breve ad una revisione dinamica dell'IMU in virtù del gettito reale. ANCI Nazionale - ha concluso Perrone – ha chiesto un urgente incontro al governo per affrontare su nuove basi le problematiche che riguardano i comuni. Ci aspettiamo molto." L'Anci ha chiesto un incontro urgente con il presidente del Consiglio Mario Monti, come ha annunciato nei giorni scorsi il presidente dell'Anci, Graziano Delrio. - ha dichiarato Silvia Scozzese – la richiesta parte dalla considerazione che il livello di confronto con il governo, pur in un'ottica di reciproca disponibilità, non tiene conto delle difficoltà in cui versano i Comuni attualmente alle prese con la stesura dei bilanci preventivi. C'è un quadro di incertezza molto grave che accomuna tutti i Comuni nella predisposizione dei bilanci 2012, quello relativo agli introiti che arriveranno con l'Imu e la revisione del patto di stabilità.

Per quanto riguarda l'IMU le modalità e la tempistica che hanno accompagnato l'istituzione dell'IMU hanno generato non poche incertezze tra gli amministratori locali, impegnati nella già gravosa predisposizione dei bilanci di previsione. Questa iniziativa trae spunto proprio dall'esigenza di fornire un quadro sufficientemente definito ai comuni italiani che dovranno intraprendere delle scelte sul piano della politica fiscale in un frangente già molto compromesso. Il quadro in cui l'amministratore oggi si trova a dover decidere sollecita in modo inedito la responsabilità del decisore locale verso la comunità. Senza contare che l'IMU, pur recando un esplicito e testuale riferimento all'ambito municipale, allude ad un'imposta che produce per metà un gettito che andrà a beneficio dello Stato.

La Fondazione si è posta l'obiettivo di fornire ai Sindaci uno strumento di approssimazione del calcolo da effettuare ai fini IMU e proverà a fornire delle risposte tecniche e di ausilio ai Comuni affinchè la scelta del loro primo cittadino sia una scelta equa e responsabile. Per quanto invece riguarda il patto di stabilità bisogna fare chiarezza.- ha concluso il direttore scientifico dell'IFEL – non si devono discutere solo i dettagli, ma un impianto complessivo che potrebbe portare la maggior parte dei Comuni a non poterlo rispettare e se, per ipotesi, il 70 o l'80% dei Comuni non riesce a rispettare il patto, il problema diverrà anche del governo, perché rischiano di saltare i conti pubblici.

Autore: Maria Nocera

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