Nel giorno del Signore, il primo della settimana, Gesù Risorto appare ai "Suoi" riuniti nel
Cenacolo. Enorme è la gioia dei discepoli nel rivedere il Maestro, glorioso! Egli mostra loro
le piaghe -segno dell'umano riscatto-, quindi, nellaugurio di "Pace a voi", si consegna loro,
come dono, arricchito dall'effusione dello Spirito Santo. "Andate in tutto il mondo -dice- a
evangelizzare le genti; rimettete i peccati ". Poiché il Vangelo è molto più di un libro storico
(gli eventi che in esso sono narrati, infatti, non restano incasellati nel tempo trascorso) ,
anche per noi, oggi, si attualizza la Pasqua di Gesù, che ci offre Sé stesso, nostra Pace ,
effondendo su noi, Suo popolo (i battezzati) il Paraclito, con l'invito ad annunciare LUI, il
Signore che ha vinto la morte. La Pasqua non è un Evento commemorativo, ma operante
noi, ogni volta che, nell'assemblea domenicale, celebriamo la liturgia Eucaristica. L'invito,
per noi, cristiani d'oggi è quello di crescere nella fede nella Resurrezione del Cristo e nella
nostra! Il Figlio di Dio, vincitore della morte, resterà per sempre, per noi, "ponte", tra la
terra degli uomini e l'Abbá, Suo e nostro Padre eterno, che ci attende. Partecipare alla
Messa domenicale, non per assolvere al precetto, ma nel desiderio di incontrare il Signore,
vittorioso sulla morte, ci aiuta: a vederLo nella stessa comunità cristiana, della quale siamo
membri, nell'Eucaristia, nostro cibo e ad ascoltarLo nella Parola proclamata, Vangelo di
Gesù. Accade, ancora ai nostri giorni, ciò che narra L'Evangelista Giovanni: Tommaso,
assente dal Cenacolo, il giorno di Pasqua, non vuole credere all'incontro avvenuto nel
Cenacolo tra il Risorto e gli altri apostoli. E di "Tommaso", fra noi, purtroppo non ne
mancano davvero! Pure l'Apostolo incredulo, di fronte a Gesù, tornato proprio per lui, nel
Cenacolo, cade in ginocchio, facendo la sua bella professione di fede "Mio Signore e mio
Dio!"
A me, mentre parlavo con voi del Cenacolo, luogo che accoglie gli Apostoli, con Tommaso,
(ambiente per due-tre decine di persone), si sono presentati alla mente i milioni di cristiani
che oggi aspettano di incontrare il Figlio di Dio, riapparso trionfante, dopo la Sua morte di
Croce. Il mondo stesso allora è divenuto davanti al mio sguardo l'aula dell'incontro
dell'umanità con il Suo Signore. Visibili sul volto di molti credenti segni dell'attesa gioiosa
("Speriamo che arrivi presto! Dio mio, che ansia! "), ma non mancano gli "increduli
Tommaso"..., ironici nell'atteggiamento, ma, nel cuore, tristi.
Arriverà pure l'ultima domenica del mondo: allora non ci potranno essere assenti; tornerà il
Re dell' Universo, trionfante, glorioso. Speriamo che i "Tommaso " increduli, sappiano, con
tutti gli altri, adorare, in Gesù, l'unico Signore della Storia, e Redentore dell'umanità per
riuscire a vivere, in LUI, eternamente.