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Data: 12/04/2010 - Ora: 09:44
Categoria:
Economia
"L’agricoltura biodinamica – ha dichiarato l’assessore Stefàno - rappresenta la vera risposta alle odierne esigenze agricole del produttore e alle esigenze alimentari del consumatore"
Questo il tema dell'incontro, moderato dal giornalista RAI Michele Perugine, che stamane si è tenuto presso l'Area "Enoteca dei vini di Puglia" al Vinitaly. Sono intervenuti l'Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno, Nicola Rossi, produttore pugliese di vini biodinamici e Alessandro Scorsone, Bibenda – Rai 1.
"L'agricoltura biodinamica – ha dichiarato l'assessore Stefàno - rappresenta la vera risposta alle odierne esigenze agricole del produttore e alle esigenze alimentari del consumatore. La Puglia conta circa 6 mila aziende certificate bio, un autentico patrimonio che ci pone ai vertici tra tutte le regioni italiane. E' giusto parlare di innovazione ma senza dimenticare che proprio questo tipo dia agricoltura è quella che consente il recupero della tradizione, delle radici più autentiche. Tra l'altro - continua Stefàno- tutto questo porta a una diversificazione dell'offerta, in grado di soddisfare tutte le esigenze di tutti i palati.
Noi dell'Assessorato stiamo investendo risorse per la produzione di vini biologici e notiamo con soddisfazione come tutto ciò stia coinvolgendo in modo prepotente le nuove generazioni dia agricoltori, humus indispensabile per il futuro". "L'agricoltura biodinamica – conclude l'assessore- non deve configurasi come una moda per creare un interesse da parte del consumatore applicando un inutile e vuoto marchio in più sul prodotto ma deve essere innanzitutto una cosciente e seria applicazione di quelle tecniche che consentono una maggiore attenzione per la terra, tipica espressione dei contadini di poche generazioni fa.
Il vino biodinamico è un'ulteriore esperienza per valorizzare il legame territorio – bottiglia,che in questa fase di globalizzazione fa aumentare la competitività della nostra produzione. Nel disorientamento generale, cresce l'interesse dei consumatori verso vini a "più alto valore intrinseco" in termini di storia, tradizioni e territorio, dicono gli esperti. E le coltivazioni rispettose dell'ambiente esaltano la specificità dei singoli luoghi. E ora che la forbice di prezzo con i vini tradizionali si è attenuata, il vino biologico ha retto bene alla crisi".
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di Maria Nocera
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