"Le quote del finanziamento – ha spiegato Viesti – sono legate alla qualità".
L'assessore al Sud e Diritto allo Studio, Gianfranco Viesti, insieme ai rettori delle Università pugliesi, ha presentato oggi in conferenza stampa la bozza della proposta della Puglia sulla valutazione della qualità delle Università pubbliche italiane. La bozza, sviluppata in collaborazione con l'Arti – agenzia regionale per le tecnologie e l'innovazione, prevede innovative proposte per il finanziamento del sistema universitario. "Le quote del finanziamento – ha spiegato Viesti – sono legate alla qualità. Siamo d'accordo con questa impostazione, ma in tempi in cui il taglio delle risorse previste dalla Finanziaria tocca il 22% in un biennio tutto questo significa anche che per molte università le disponibilità finanziarie saranno inferiori ai costi fissi. Si tratta di una situazione estremamente preoccupante.
La Regione farà di tutto per evitare i tagli, anche finanziando la quota parte tagliata dal Governo, ma occorre ricordare che il finanziamento dell'Università è totalmente statale e non rientra nel cosiddetto federalismo come la scuola". "Così – spiega Viesti – il finanziamento viene erogato da alcuni anni sulla base di alcuni indicatori di qualità. E' una cosa molto positiva, erogare i finanziamenti sulla base del merito è una cosa buona. Ma come si calcolano merito e qualità? Per le università del mezzogiorno i tagli voluti dal ministro Gelmini non sono stati ritenuti corretti e per quanto riguarda la Puglia la Regione lo scorso anno ha deciso di ripianarli, erogando la quota parte equivalente ai tagli statali". "Contemporaneamente – ha aggiunto Viesti – la Regione ha affidato all'Arti l'incarico di formulare una controproposta, da scrivere in stretto rapporto con le Università pugliesi, sui criteri premiali del fondo di finanziamento" "Nella bozza – ha detto l'assessore – si dice che siamo d'accordo nel premiare i migliori.
Ma non si può non tener conto delle condizioni in cui si opera. La nostra regione, ad esempio, è più povera rispetto a quelle del nord e i risultati che si ottengono sono legati alla situazione economica generale. Gli indicatori vanno così misurati in maniera differente, con aspetti da rivedere per quanto riguarda l'utilizzo di dati troppo vecchi per università troppo giovani come quella di Foggia che così vengono penalizzate. La didattica deve avere un peso superiore rispetto a certi parametri di ricerca e vanno premiate le applicazioni innovative come il Bilancio sociale". "La Puglia – ha concluso accetta la sfida sulla qualità. Gli Atenei devono rispondere allo sforzo di spesa dei soldi pubblici. Questo studio che presentiamo oggi è un'arma per interagire con Università e Ministero per ottenere un federalismo ben misurato almeno in questo settore".