Undici anni fa qualcuno era ancora un bambino, qualcun altro uno studente. C'è chi faceva la pennichella pomeridiana, erano appena le tre del pomeriggio. E c'è chi ancora non era tornato a casa dall'ufficio. Televisione accesa. Solita sigla un po' inquietante tipica delle edizioni straordinarie del tg. La scritta Edizione Straordinaria che di solito non fa presagire nulla di buono. Nessuno poteva immaginare che quell'11 Settembre 2001 sarebbe passato alla storia.

Due aerei si schiantano sulle torri gemelle a New York. Le bucano. I passanti provvisti di videocamera ne filmano qualche scena. Le torri si sbriciolano l'una dopo l'altra e poi un aereo colpisce il Pentagono. E' il caos. E' il fumo. E' il terrore del non avere risposte alle domande.

Risposte che man mano sono arrivate con il tempo, sin dai momenti immediatamente successivi. Risposte accompagnate dalle storie di chi era sugli aerei che si sono schiantati o semplicemente al lavoro nel suo ufficio, nelle due torri che oggi non ci sono più e che oggi lasciano spazio a due fasci di luce che provengono proprio da quel punto.

L'11 Settembre ha scosso le coscienze. Ricordarlo non solo a New York è un atteggiamento naturale perché ha coinvolto sì, gli Americani, ma anche tutti coloro che non sono riusciti e probabilmente mai riusciranno a cancellare quelle immagini dai propri occhi.