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Una visione per la Città di Lecce

Data: 12/04/2012 - Ora: 09:06
Categoria: Politica / Elezioni 2012

Lecce on air

Le proposte dell'Ance di Lecce su lavori pubblici e urbanizzazione

L'ANCE Lecce, intervenuta ieri all'incontro tra i canddiati sindaci della città di Lecce organizzato da Confindustria Lecce, ha voluto consegnare all' attenzione e considerazione dei candidati Sindaci la propria visione della Città di Lecce, avendo come leva processi di riqualificazione urbana, in modo da far crescere la città esistente su sé stessa e non essere una città che consuma territorio.

Una Città riprogettata in termini di "sistema urbano intelligente e sostenibile", che non sia solo una successione di interventi, spesso, sconnessi tra loro.

Affrontare congiuntamente tematiche che vanno dalla pianificazione territoriale al ciclo energetico, dalla mobilità delle persone alla gestione dei rifiuti, dall'istruzione alla sanità, fino alla fruizione del patrimonio culturale ed il turismo è la sfida che lancia il termine "Smart City".

Vincendola non solo ci sarà il rilancio per l'attività edilizia, ma anche risposta ad esigenze sociali ed economiche vecchie e nuove.

Punto di partenza è l'abbandono di un ruolo dell'urbanistica come strumento autoritativo, avulso dai bisogni della collettività e dai processi di cambiamento.

Alla pianificazione prescrittiva e vincolante dello scorso secolo, dovrà sostituirsi un modello di governance flessibile, capace di rimodulare, con elasticità e flessibilità, le problematiche legate all'evoluzione urbana.

La Città di Lecce deve "mettersi in movimento", e lo può fare re-intervenendo sul patrimonio esistente, una grande risorsa oggi sottoutilizzata che richiede un recupero di qualità e di funzionalità, e rendendo fattibili, come già da tempo avviene in altri Paesi europei, interventi di sostituzione edilizia. In quest'ottica non va esclusa la giusta rottamazione dell'usato nel settore immobiliare non coerente con le caratteristiche architettoniche ed ambientali, ovvero collocato in sede impropria in quanto in contrasto con il contesto in cui ricade.

La rigenerazione urbana rappresenta un nodo essenziale per il domani, nella consapevolezza che una politica di rinnovamento del patrimonio edilizio è importante sotto molteplici motivi:

- economico, perché l'edilizia - la filiera produttiva più lunga d'Italia – è un motore formidabile per l'economia locale oltre che nazionale.

- sociale, perché il recupero urbanistico ed edilizio contribuisce al superamento di situazioni di marginalizzazione e di degrado;

- ambientale, perché gli interventi di adeguamento strutturale e impiantistico, di sicurezza statica e di efficienza energetica contribuiscono alla riduzione di consumi, costi ed emissioni energetici.

Un primo terreno su cui si può immaginare una collaborazione è quello di cui all'articolo 53 del D.L. Semplificazione "Modernizzazione del patrimonio immobiliare scolastico".

In conclusione, rimandando ad un documento più articolato nella circostanza dell'iter relativo al PUG, ripensiamo Lecce per riempirla di qualità urbana, non solo da un punto di vista estetico, ma anche nel senso di capacità di accogliere una comunità vitale.

Di seguito, invece, si formulano alcune proposte relative agli appalti di lavori pubblici, al profilo urbanistico/edilizio e fiscale con l'auspicio che le stesse siano oggetto di attenzione nel prossimo Consiglio Comunale.


LAVORI PUBBLICI
Il Comune deve dotarsi di un prezzario dei lavori pubblici che sia obbligato riferimento per tutti i progetti delle opere che andranno in gara ed, anche, di un prezzario degli oneri della sicurezza.

Questi due importanti provvedimenti renderanno "sostenibile" l'appalto , data la stretta correlazione esistente tra l'importo stimato a base d'asta e la qualità delle prestazioni richieste, il rispetto delle misure di sicurezza nei cantieri, l'affermazione del lavoro regolare.

E' opportuno, anche limitare il ricorso alla procedura di gara con l'offerta economicamente più vantaggiosa solo a quelle opere che richiedono realmente prestazioni tecnologiche innovative ed un surplus di qualità progettuale.


URBANISTICA ED EDILIZIA

In considerazione della crisi economica che sta investendo tutti i settori dell'economia ed, in particolare quello edilizio, è necessario che vengano previste azioni utili a favorirne lo sviluppo e il rilancio sia da un punto di vista procedurale sia da un punto di vista operativo incentivando le operazioni maggiormente rispondenti ad una logica di rilancio dell'attività edilizia.

In particolare è opportuno che il Comune si impegni:
• ad individuare gli ambiti e gli edifici da riqualificare dando priorità agli interventi di riqualificazione ambientale e urbana previsti dagli artt. 7 bis, 7 ter, 7 quater, 7 quinquies della Legge regionale del 29 luglio 2008, n. 21 come introdotti dalla Legge regionale del 1 agosto 2011, n. 21 e a stabilire i parametri per l'applicazione della premialità volumetrica tenendo conto dei maggiori oneri conseguenti agli interventi di sostituzione edilizia;
• a velocizzare l'iter di recepimento della L.R. 13/2008 e incrementare ed incentivare l'utilizzo del Protocollo ITACA, applicando, attraverso delibere proprie: a) sgravi fiscali; b) costi di costruzione; c) imposte comunali; d) individuazione di aree da riqualificare dove gli incentivi possono essere maggiori;
• a efficientizzare lo Sportello Unico snellendo le procedure per il rilascio dei titoli abilitativi;
• a snellire le procedure di occupazione di suolo pubblico, anche con tariffe agevolate, e gli adempimenti di apertura del cantiere;
• a prevedere una proroga di due anni dei termini di efficacia dei titoli abilitativi edilizi rilasciati o formatisi a partire dal 1 gennaio 2010, sia per l'inizio lavori che per il termine di ultimazione degli stessi, che per gli interventi oggetto di convenzioni di lottizzazioni o accordi similari con sospensione nel medesimo periodo del pagamento degli oneri di urbanizzazione (sul punto si richiama il Comune di Parma che, proprio in funzione del rilancio dell'economia attraverso l'attività edilizia, ha approvato una Delibera n. 387/19 del 2/4/2009 contenente un pacchetto di misure "anticrisi", volte ad incentivare l'avvio ed il completamento degli interventi urbanistico-edilizi, fra le quali vi è anche l'estensione, successiva alla scadenza del titolo abilitativo, della validità delle proroghe già concesse entro il 30.09.09 per consentire la fine dei lavori edilizi in essere);
• a valutare l'opportunità di prevedere le condizioni affinchè si possa ottenere il certificato di agibilità parziale disponendo che lo stesso venga rilasciato sia per i casi di "complesso di edifici legittimati con unico titolo abilitativo" sia in caso di "edificio e/o intervento edilizio a schiera";
• ad attivare, alla luce della recente normativa in materia di DURC per i lavori privati, ogni forma di collaborazione con la Cassa Edile di Lecce;
• a disporre che in sede di presentazione dei titoli abilitativi venga indicato il quantitativo di inerti da demolizione che si intende produrre e prevedere all'atto di ultimazione dei lavori copia della documentazione attestante l'avvenuto regolare smaltimento degli stessi;
• a prevedere una procedura per la gestione delle terre e rocce da scavo derivanti dai cantieri pubblici e privati con particolare riguardo a quelli di piccola dimensione;
• ad inserire nei capitolati delle opere pubbliche l'indicazione per utilizzare almeno il 30% di materiali derivanti da processi di recupero (art. 181, 196 comma 1 lett. p) del Dlgs 156/2006).

FISCALITA' (IMU)

Il D.L. 201/2011 al comma 9-bis dell'art. 13 prevede che "I Comuni possono ridurre l'aliquota di base fino allo 0,38 per cento per i fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, e comunque per un periodo non superiore a tre anni dall'ultimazione dei lavori".

L'attuale congiuntura economica negativa rende ancor più evidente che la tassazione del "magazzino" è una forma di imposizione iniqua che colpisce le imprese proprio nei momenti di difficoltà, in cui il mercato non drena rapidamente l'offerta, ed è l'unica forma di tassazione sull'invenduto tra i settori industriali.

Pertanto, la riduzione dell'IMU sull'invenduto delle imprese edili consentirebbe di svincolare una parte di risorse delle imprese, destinate ora al pagamento dell'imposta.

La misura, inoltre, non inciderebbe sulla finanza comunale, in caso di ripresa del mercato, quando i tempi di smobilizzo del "magazzino" sono ridotti al minimo e l'imposta, in caso di vendita, viene corrisposta dall'acquirente.

Autore: Maria Nocera

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