Don Stefano Rocca lo ha invocato per mesi: "chi sa qualcosa parli", riferendosi all'omicidio di Peppino Basile, l'uomo politico di Ugento ucciso la notte tra il 14 e il 15 giugno 2008. In effetti, pare ora dalle testimonianze emerse, che due bambini videro tutto o quasi dalla finestra della loro casa. Una bambina di 7 anni e un altro poco più grandicello. Non hanno parlato per oltre un anno perchè i parenti più grandi li hanno intimati a farlo. I due bambini abitano nella stessa strada della vittima e dei presunti assassini arrestati ieri all'aba dalla pattuglia di carabinieri e polizia. La bambina, svegliata nel sonno dalle grida che giungevano dalla strada, prese una sedia, si mise in piedisu di essae si affacciò alla finestra, così come fece il bambino dalla stanza della sua cameretta. I due bambini testimoni diventano cruciali nelle indagini dell'omicidio Basile e se, tutto verrà confermato, cadono le ipotesi che per mesi si sono rincorse: delitto passionale da una parte e delitto politico dall'altro. Gli inquirenti, che pure hanno investigato su entrambi i fronti non hanno trovato nulla che fosse valido come movente del delitto. Il movente che invece avrebbe armato la mano dell'assassino con la complicità del nipote all'epoca dei fatti minorenne sarebbero stati vecchi rancoritra i due, tanto che, probabilmente prima di sferzare le 15 coltellate all'addome tra i due fosse scoppiata una rissa.