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Trenta indagati all'Ilva di Taranto, anche i Riva

Data: 24/05/2011 - Ora: 16:42
Categoria: Cronaca

Trenta indagati all'Ilva di Taranto, anche i Riva

Nell'elenco ci sono molti dirigenti ex dirigenti del gruppo Riva

Forse una svolta nei tanti morti sul lavoro all'Ilva di Taranto. Una storia, quella del Polo siderurgico di Taranto fatto di molte ombre, le più fosche riguardano coloro che hanno lasciato la vita all'interno del complesso. Non è la prima inchiesta e forse non sarà l'ultima. L'ultima iniziativa giudiziaria porta la firma del sostituto procuratore Raffaele Graziano che ha fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari a 30 indagati, tra i quali spiccano Emilio e Fabio Riva, oltre al direttore dello stabilimento Ilva di Taranto Luigi Capogrosso. Nell'elenco ci sono molti dirigenti ex dirigenti del gruppo Riva. Per tutti l'accusa è pesante: concorso in omicidio colposo e si riferisce ad una serie di decessi che si sarebbero verificato tra gli ex dipendenti del siderurgico a causa dell'attività lavorativa svolta nell'Ilva.

La Magistratura, insomma, sospetta che ci sia un rapporto di causa-effetto tra il lavorare nell'acciaieria e poi morire per patologie tipiche di quell'attività, prendendo in esame un periodo che parte da quando la famiglia Riva ha acquistato dallo Stato lo stabilimento siderurgico di Taranto (maggio del 2005) ed arriva sino a qualche anno fa, anche sulla scorta delle denuncie presentate dalle famiglie delle vittime. Gli indagati hanno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie, chiedere di essere interrogati e fare copie degli atti. Poi, spetterà al pm Graziano tirare le somme dell'inchiesta e decidere se chiedere o meno il rinvio a giudizio per gli indagati. Sono 19, invece, gli imputati per cooperazione in omicidio colposo, cooperazione in omissione colposa di cautele o difese contro gli infortuni sul lavoro e per disastro ambientale, finito sotto processo a seguito dell'inchiesta condotta dal sostituto procuratore Italo Pesiri e riguardante un periodo che parte da metà degli anni '80 e giunge sino alla privatizzazione dell'Italsider. In questo procedimento parti civile si sono costituiti i familiari delle vittime e la Fiom Cgil (il sindacato dei metalmeccanici) tramite l'avvocato Massimiliano Del Vecchio.

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