I numeri sul trasporto pubblico locale sono impietosi: per il 2012 andrà in maniera catastrofica se il taglio del 75 per cento dovesse essere confermato: "In questo modo - afferma Minervini - si arriverà al collasso del sistema di trasporto pubblico". E non è escluso che per non aumentare a dismisura il biglietto del trasporto non si pensi a ritoccare l'accisa sui carburanti altrimenti addio ai 300 treni al giorno che trasportano in lungo e in largo per la Puglia quasi 14 milioni di passeggeri. Tutto ciò costa 90 milioni di euro all'anno. Dalla vendita dei biglietti, si recuperano 30 milioni. Per coprire i costi, a parte i tre milioni e mezzo del bilancio regionale, i trasferimenti statali sono necessari: sessanta milioni di euro. Eppure per il 2012, dallo Stato arriveranno, secondo le previsioni, "appena" 15 milioni. "Avremmo parlato di miglioramento - sottolinea Minervini - se il taglio si fosse fermato tra il 10 e il 20% ma qui andiamo verso la catastrofe". Nel frattempo, la Puglia cerca di correre ai ripari: "Stiamo elaborando un nuovo modello di organizzazione del servizio - annuncia Minervini - che individui stazioni hub dove far confluire i servizi su gomma per poi potenziare i collegamenti su ferro con maggiori partenze. Ma tutto questo rischia di non essere sufficiente".