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Data: 30/07/2012 - Ora: 09:37
Categoria:
Cronaca
I lavoratori sul piede di guerra
Una città divisa e un destino ancora da decidere. Taranto vive in bilico, tra la paura di perdere il lavoro a quella di vivere avvelenati. Una sorta di barriera tra i lavoratori e le rispettive famiglie e il resto di una città che sopravvive alla malattia e alla morte. Tutto questo, e anche di più, è l'Ilva di Taranto. I lavoratori lo hanno già fatto intendere esplicitamente un paio di giorni fa incontrando in strada il sindaco, Ezio Stefano: se il Comune non dovesse adottare decisioni concrete per salvaguardare i posti di lavoro degli oltre 11mila dipendenti diretti del Siderurgico, in Consiglio comunale sarà di nuovo blocco della città.
C'è grande preoccupazione nel mondo economico tarantino, tant'è che sempre stamattina si terrà in Confindustria un'assemblea generale delle imprese per parlare delle ripercussioni produttive del sequestro all'Ilva. Oggi, inoltre, il presidente Bruno Ferrante incontrerà gli inquirenti in quella che sembra avere i tratti di una nuova tappa del processo di raffreddamento inaugurato con le aperture al dialogo di venerdì. In realtà il presidente di Ilva potrebbe prospettare i primi interventi per limitare le emissioni inquinanti dei sei reparti finiti sotto accusa. Una sorta di approccio per giungere a un cronoprogramma per abbattere gli effetti devastanti dei provvedimenti giudiziari. Che se da un lato non sono sfociati nel blocco effettivo dello stabilimento, dall'altro hanno incrinato la tenuta del gruppo dinanzi a committenti importanti. In ballo ci sono commesse da mezzo mondo. La proprietà quindi sarebbe pronta a stilare un calendario di interventi costruito sulle emergenze evidenziate nella corposa ordinanza di sequestro firmata dal gip Patrizia Todisco.
Lavoratori e sindacati si prepareranno intanto con una serie di iniziative, ancora non definite, alla manifestazione pubblica annunciata per giovedì 2 agosto, che coinciderà con uno sciopero di 24 ore a partire dalle 7. Alla manifestazione si sta pensando di far partecipare anche le famiglie dei dipendenti Ilva. L'iniziativa dovrà servire a tenere alta l'attenzione sulla vicenda del Siderurgico perché il giorno dopo, venerdì 3 agosto, dinanzi ai giudici del tribunale del Riesame si discuteranno i ricorsi presentati contro il decreto di sequestro degli impianti dell'area a caldo e l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per otto tra dirigenti ed ex dirigenti dell'Ilva. La decisione dovrà arrivare entro dieci giorni dal deposito degli atti da parte della Procura, che dovrebbe avvenire domani.
Autore: Maria Nocera
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