E' accusato di omicidio preterintenzionale Soter Mulè, l'ingegnere romano arrestato ieri dalla polizia dopo la morte di una studentessa di Guagnano, Paola Caputo, di 23 anni a Roma, legata con una corda assieme ad un'altra ragazza 24enne ora in gravi condizioni, con la tecnica erotica giapponese dello Shibari. La Procura dunque ha mitigato l'accusa per l'ingegnere, in un primo momento accusato di omicidio volontario. La decisione è stata presa anche in considerazione del fatto che le due ragazze avevano preso parte al gioco erotico volontariamente ed erano consenzienti.
Questa mattina il gip ascolterà Mulè, detenuto a Regina Coeli, per l'interrogatorio di convalida. E sarà al vaglio degli inquirenti, nelle prossime ore, il materiale acquisito dalle perquisizioni avvenute nella casa di Soter Mulè.

Intanto a Villa Baldassarri, frazione di Guagnano tutti sono increduli di fronte alla tragedia che si è consumata a Roma. Le reazioni dei parenti della vittima. "Paola era una bravissima ragazza, religiosa. Siamo ancora molto scossi", ha raccontato uno zio di Paola Caputo, la giovane pugliese morta durante il gioco erotico nel garage alla Bufalotta. "Non riusciamo a credere che possa essere finita in un giro del genere - ha aggiunto l'uomo - E' una bellissima famiglia". Anche un'altro parente ricorda Paola come "una bravissima ragazza".
Parole dolci anche dal parroco della chiesa madre: "E' come se avessi perso una figlia". Amici e conoscenti concordano sulla solarità e dolcezza di Paola. E non si capacitano.