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Shoah: memoria e storie disumane

Data: 25/01/2013 - Ora: 15:45
Categoria: Attualità
Comune: Lecce

shoa

Domani, alle 18, presso i Teatini, il medico ebreo-ungherese Miklós Nyiszli farà ascoltare la sua significativa testimonianza

La Giornata della Memoria si avvicina (per la cronaca, il 27/01/13) e in tutta Italia ci saranno eventi legati a questa ricorrenza. La capitale barocca del Salento, Lecce, ospiterà Sabato 26, presso la Sala conferenze del Convento dei Teatini, un appuntamento da non perdere: la testimonianza del medico ebreo-ungherese Miklós Nyiszli, raccolta nel libro Sono stato l’assistente del Dottor Mengele. Soprannominato Angelo della Morte, in tedesco Todesengel, Josef Mengele fu il dottore nazista noto, purtroppo, per i suoi esperimenti medici che rientravano nella politica di eugenetica nazista, su bambini, deportati (ebrei, disabili, slavi e non solo) nei campi di concentramento di Auschwitz. Miklós Nyiszli venne deportato ad Auschwitz nel 1944 e la sua esperienza in medicina (era infatti medico anatomo patologo) lo spinse ad offrirsi volontario come medico, diventando, suo malgrado, assistente del dottor Mengele.
Il traduttore del volume è Augusto Fonseca, fondatore della collana MEMENTO (figlia della collana precedente denominata "Slavica"): si tratta di una raccolta di opere scritte in lingue slave, al fine di proporre ai lettori salentini e non solo pillole della cultura slava, i cui effetti mirano ad arricchire il mondo della scuola e dei ragazzi. Con il prof. Fonseca, interverranno il prof. Tonio Solazzo, in rappresentanza dell’editore (Deltaedit di Arnesano, Lecce) e il relatore prof. Wojtek Pankiewicz dell’Università del Salento.
La Shoah ha caratterizzato gli anni della Seconda Guerra mondiale, anni in cui il genere umano ha compiuto una, se non la peggiore, delle azioni più malvagie e crudeli contro la stessa umanità: deportazione e uccisione di milioni di persone, bambini inclusi. Non solo ebrei: è necessario ricordare le vittime provenienti da paesi europei come la Polonia e l’Ungheria, vittime slave, disabili, omosessuali, sterili, malati, oppositori politici, zingari, e via dicendo. Testimonianze come quella di Miklós Nyiszli devono ricevere la giusta importanza affinché gli orrori della Shoah non vengano perpetrati nuovamente; la memoria non deve abbandonare le generazioni presenti e future. Nei campi di concentramento, esseri umani senza dignità, senza cuore e comandati dalla disumana follia dei capi nazisti, sono stati autori di una strage senza precedenti. Informare, sensibilizzare ed avere un filo diretto con la memoria: un filo che non deve spezzarsi mai, ma diventare invece sempre più forte e portatore di umano amore.

Autore: Francesco Barbati

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