Un video circola insistentemente in rete (http://www.youtube.com/watch?v=hYayHL1atdA&feature=youtu.be). Pubblicato da meno di quarantotto ore, più di duecentocinquanta visualizzazioni. E probabilmente saliranno. E poi si uniranno a quelle di altre testimonianze video. Perché non è un servizio completo: è un estratto. Una piccola parte di un racconto che sembra destinato ad allungarsi. Perché la storia è lunga e da questo piccolo pezzo di storia, lo si può capire.
La location è quella parte della città di Lecce chiamata "Le giravolte", sita nel centro storico. Viuzze che si snodano come un labirinto. Case. Case vicine, piccole e spesso già da fuori immagine di ciò che c'è dentro. Quasi il nulla. Case fatiscenti. Ma anche storie. Storie di chi è arrivato a Lecce per cercare fortuna, e di chi oggi, probabilmente, rimpiange la scelta di fermarsi nella "Firenze del Sud".
Perché saranno sfrattati da quelle case, le case che "La Mara", personaggio storico leccese aveva affittato ai migranti con regolare contratto, come dimostrato nel video, lasciando poi tutto nelle mani delle Suore Benedettine.
Le case in questione saranno riqualificate e vendute. Per chi ci vive oggi, invece, nessuna certezza se non quella dell'aiuto delle Associazioni pronte ad affiancare gli immigrati, abitanti delle case.
Il video, a cura di Emiliano Carico con le riprese di Giuseppe Dell'Atti, mostra lo stato attuale delle abitazioni, la convinzione di alcuni abitanti e la disperazione di altri.
"Quando un quartiere si trasforma architettonicamente, la vera mutazione è antropologica- spiega il curatore del video Emiliano Carico -Le giravolte negli ultimi anni hanno subito un cambiamento radicale e i palazzotti sorgenti al profumo di pietra leccese ne sono la testimonianza. In questo "divenire", vi sono persone per le quali la storia sembra aver fatto uno sconto. Uno sconto caro, però. La storia sembra essersi fermata a molti anni fa".Il video è la prova lampante che dietro un palazzo restaurato, dietro una chiesa, dietro una via destinata alle passeggiate del sabato sera, c'è la vita che stringe lo stomaco, c'è una porta di casa murata. Lì dentro ci sono i propri affetti personali. Lì fuori, da qualche giorno, solo lacrime.