Sequestrato ieri sera tutto il materiale che si trova nella stanza della cella di Michele Misseri, materiale riguardante le lettere scritte alle figlie da dicembre ad oggi. A nutrire dubbi sulla validità delle lettere (oltre alla Procura) sono stati gli avvocati della famiglia Scazzi, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile. "Misseri – dicono – tenuto lontano da ogni fonte di condizionamento, ha raccontato, seppur parzialmente, il reale accadimento dei fatti. Ora, invece, è stato nuovamente risucchiato in quel vortice familiare che lo vuole surrettiziamente unico colpevole di un omicidio commesso però anche da altri. Se non vi sono dubbi sul fatto che queste strane lettere siano riconducibili alla mano di Misseri – aggiungono i due legali – moltissimi se ne adombrano sulla spontaneità dell'iniziativa e sulla veridicità del contenuto che sembra ispirato dalla solita regia. Siamo certi – concludono gli avvocati della parte offesa – che tali missive si riveleranno un vero e proprio boomerang per la posizione processuale di entrambi gli indagati".

E' chiaro che sulla veridicità deicontenuti delle lettere inviate a Sabrina sono invece convinti i legali della giovane tanto da chiedere un nuovo interrogatorio al padre che abbia validità di legge da contrapporre all'altro del 19 novembre quando sostanzialmente chiamò in correità la figlia Sabrina.

Intanto è sempre di ieri la notizia secondo la quale Michele Misseri, una quindicina di anni fa, avrebbe tentato un approccio sessuale con una conoscente che non ha mai denunciato il presunto abuso e che solo oggi, su invito della moglie di Michele, Cosima Serrano, avrebbe deciso di raccontarlo agli avvocati che difendono Sabrina Misseri.