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Sciopero generale della Cgil, nel Salento manifestazione a Casarano

Data: 11/03/2010 - Ora: 11:21
Categoria: Economia

Manifestazioni in tutte le piazze d’Italia. Nel Salento in piazza S. Domenico a Casarano

"Il Governo nega la crisi. Intanto cresce la disoccupazione, si licenziano i precari della scuola, si moltiplicano le vertenze" "Allungamento CIG a 72 settimane: risposta parziale dopo mesi di proposte e rivendicazioni della CGIL. Noi insistiamo sul raddoppio della durata di CIG. Dati Istat confermano utilizzo altissimo a febbraio" Pullman in partenza da Lecce e provincia (info 0832.342451) "In questi mesi, la CGIL sta portando avanti una vera e propria vertenza sociale, un'azione di rivendicazione per una politica fiscale giusta ed equa tra tutti i cittadini. Chiediamo che vengano restituite risorse alle famiglie con reddito medio-basso, ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, ai contribuenti onesti che negli ultimi trent'anni hanno sopportato il peso del risanamento fiscale e che oggi devono diventare il principale motore per il rilancio dell'economia.

Nel 2009, le tasse sul lavoro sono aumentate. Sulla base dei dati IRES, il nostro istituto di ricerca, la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti è salita al 44,4%, la più alta d'Europa. I lavoratori dipendenti hanno pagato lo 0,7% di tasse in più rispetto al 2008 e i pensionati un +0,4%. Sono passati mesi da quando la CGIL ha inviato al governo le proposte per una riforma fiscale strutturale all'insegna di un fisco più giusto con un obiettivo immediato: erogare un bonus di 500 euro pro capite entro la primavera di questo anno, cui far seguire l'obiettivo di una diminuzione delle tasse di 100 euro al mese per lavoratori e pensionati. Che cosa aspetta il governo? La CGIL avanza delle proposte concrete come la revisione della struttura dell'IRPEF, in particolare la riduzione della prima aliquota dal 23 al 20%per favorire i redditi medio-bassi.

O come la costituzione di uno strumento di sostegno unico per le famiglie con figli che integri gli attuali assegni per il nucleo familiare e le detrazioni Irpef per figli a carico. Come una vera lotta all'evasione, che costa al Paese 100 miliardi di euro l'anno, evasi da alcuni e pagati da tutti gli altri, anche se i servizi dello Stato li usano tutti. Sono proposte evidentemente ragionevoli, basate sulla situazione reale vissuta dai lavoratori, di cui la CGIL ha il polso perché è presente nei luoghi di lavoro, sta al fianco dei lavoratori e conosce i problemi che le famiglie, i giovani e i pensionati devono affrontare ogni giorno. Oggi il Governo si decide finalmente a dare una risposta, per quanto parziale, a mesi di proposte e rivendicazioni del nostro Sindacato, decretando l'allungamento da 52 a 72 settimane di cassa integrazione per il biennio 2010 – 2011.

Si tratta di un primo passo, ma noi insistiamo sul raddoppio della durata di CIG. Del resto i dati Istat confermano che a febbraio l'utilizzo è stato altissimo, con un incremento della straordinaria perché l'ordinaria è finita e si sta esaurendo in molte aziende. Noi abbiamo bisogno di dare una risposta, soprattutto a quelle fasce di reddito medio e medio basso, prima del 2011 e cioè esattamente nei mesi che abbiamo di fronte. Per questo la CGIL ha indetto in tutta Italia per venerdì 12 marzo un grande Sciopero generale, che nel Salento si terrà a Casarano, in piazza San Domenico, a partire dalle 9.30. Uno sciopero contro la crisi, per il lavoro, per una fiscalità che ridistribuisca quota a salari e pensioni e tassi i profitti e le rendite.

Uno sciopero contro la norma 1167/B, che costituisce un pesante attacco allo Statuto dei lavoratori e che annulla di fatto, aggirandone l'applicazione, l'articolo 18. Uno sciopero contro lo sfruttamento dei migranti e le schiavitù. Uno sciopero per la libertà d'informazione e per ridare speranza e futuro al Paese. Basta con le promesse. Questa crisi continua a penalizzare il lavoratore, la sua fatica e la sua dignità, e il reddito delle persone che fanno, per intero, il loro dovere fiscale. Non possiamo più accettare tutto questo. Da questa crisi non si esce facendola pagare ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani e ai precari. Si esce svoltando, cambiando l'idea di mercato stesso, di produzione, di tutela dell'ambiente, mettendo i diritti e il futuro al primo posto"

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