«La diagnosi generica - ha riferito il generale Luciano Garofano, consulente della famiglia Scazzi - ha dato una debole positività al sangue, quella di specie, se si tratti cioè di sangue umano, è stata negativa. Per sciogliere i dubbi si è deciso di prelevare dalla macchia il Dna. Entro una decina di giorni dovremmo avere la risposta definitiva». Quindi, da un primo esame non è di sangue la macchia ritrovata sullo stipite della porta che collega il garage all'abitazione della famiglia Misseri. La Procura aveva disposto il controllo in seguito alla segnalazione, fatta qualche giorno prima a casa Misseri, dagli avvocati della parte civile dopo un sopralluogo.

I legali della famiglia Scazzi, nell'ambito di indagini difensive, avevano realizzato un sopralluogo a casa Misseri nel corso del quale il consulente di parte della famiglia di Sarah, l'ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano, aveva rilevato la presenza di una macchia sospetta con un leggero gocciolamento sulla porta interna dell'abitazione che conduce al garage in cui, secondo la confessione di Michele Misseri, la piccola Sarah, 15enne, fu uccisa il 26 agosto scorso. Ieri mattina a Roma, alla presenza dello stesso Garofano e dell'avvocato Serena Missere, legale di Mimino Cosma (indagato per reato connesso), i carabinieri del Ris hanno utilizzato dei reagenti chimici sulla macchia in questione, ottenendo i primi risultati.