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Serata dedicata a vino, brindisi e castagne. Ma la scelta che a volte sembra impensabile, per qualcuno non ricade tra le quattro mura con famiglia o amici
Bene. La casa c’è, il caminetto non è ancora stagione, il vino a fiumi. La regola è sempre quella: ognuno porta qualcosa. O almeno, questo è quanto succede nella maggior parte dei casi, tra coloro che San Martino lo onorano e lo rispettano, a suon di "Cin Cin" e sgranocchiamento di castagne.
Perchè la festa dell’11 Novembre, quella che sembra essere originaria di Venezia ma che i salentini spesso sentono come la "propria festa" e ne rivendicano la maternità a spada tratta, in poche parole, è questo: casa, vino, castagne, pittule. Le varianti che invece fanno passare liscia la serata tra un sorso di novello e uno di vino bianco frizzantino (che un po’ stona ma non si sa mai) sono: il karaoke fai da te, le carte per giocare a briscola, a poker o l’intramontabile gioco dei mimi. E San Martino è andato. Il tempo di digerire ed è già Natale.
Poi, negli ultimi anni, una leggerissima inversione di tendenza. O almeno questo fa vedere il web. La festa più "mangereccia" e meno fashion che ci sia è diventata per molti l’ennesima occasione per fare una capatina in discoteca, o chissà nel locale cool di turno. Che per carità…
Un po’ snaturata, un po’ modernizzata, la festa per qualcuno è cambiata un pò. I tempi che corrono distaccano "i ballerini più scatenati" dalle quattro chiacchiere su un divano. De gustibus… Anche se i più tradizionalisti sono pronti a fare lezioni articolate e dettagliate sull'importanza e sulle modalità d svolgimento della festa. Più o meno sono queste: la moglie di turno (a parte qualche caso fortunato in cui è l'uomo a sbrigare la faccenda) prepara la parmigiana, le "pittule" e il tiramisù, l'uomo (a parte qualche caso sfortunato in cui è la donna la vera artista della carne) pensa alla carne da arrostire, il vino è già pronto sulla tavola, e i giochi sono fatti. Perchè conta poco altro.
Intanto, chi può, fa ancora in tempo a rivalutare le cose e a mettere a disposizione la propria tavernetta per una sana "mangiata" salentina. Al divertimento, quello vero, ci penserà il buon vino salentino. E l’innata simpatia degli ospiti, che su quelli sì, c’è da fare selezione!
Foto da: ravanellorosa.wordpress.com
Autore: Chiara De Carlo
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