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Puglia, nuova legge regionale su ristrutturazione edilizia

Data: 13/12/2023 - Ora: 12:19
Categoria: Politica

case

Il presidente ANCE Puglia Biancofiore: "Soddisfazione per disciplina che accoglie nostre istanze: recupero patrimonio edilizio, riqualificazione energetica e riduzione consumo suolo"

Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all'unanimità un nuovo "Piano casa", un disegno di legge con cui si disciplinano gli interventi di ristrutturazione edilizia. La normativa viene adeguata al decreto legge n. 76/2020 ai fini della rigenerazione urbana e supera il vecchio Piano casa, che veniva prorogato di anno in anno dal 2009, e abroga una legge regionale dello scorso anno sul riuso e sulla riqualificazione edilizia.

La Regione introduce per legge la possibilità "nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali'' di ''incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana". Pertanto, gli interventi che saranno eseguiti dovranno essere finalizzati alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ed alla promozione degli interventi di edilizia residenziale sociale e dovranno essere orientati alla progressiva riduzione del degrado, del sottoutilizzo e dell'abbandono degli ambiti urbanizzati interessati, contribuendo al contenimento del consumo di suolo, all'adattamento ed alla mitigazione dei cambiamenti climatici a scala urbana.

Verranno riconosciuti degli incentivi volumetrici:

20% della volumetria complessiva, e comunque non oltre 300 metri cubi, per gli interventi di ampliamento di edifici esistenti;
20% della volumetria complessiva, e comunque non oltre 200 metri cubi, per gli interventi di ampliamento di edifici residenziali esistenti, che non comportino la modifica della destinazione d'uso;
35% della volumetria complessiva per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti, legittimi o legittimati, ricadenti nelle zone omogenee B e C, aventi qualsiasi destinazione d'uso, da destinare alla residenza;
35% della volumetria complessiva, e comunque non oltre 200 metri cubi, per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici residenziali esistenti, legittimi o legittimati, nei contesti rurali identificati dal proprio strumento urbanistico come zone omogenee E, che non comportino la modifica della destinazione d'uso;
35% della volumetria complessiva per gli interventi di delocalizzazione all'interno delle zone B e C, delle volumetrie rivenienti dalla demolizione di edifici esistenti, aventi qualsiasi destinazione d'uso, da destinare alla residenza.

Inoltre, per il riconoscimento degli incentivi previsti, il procedimento sarà disciplinato a carico dei Comuni. In particolare, i Comuni saranno tenuti ad approvare una delibera di Consiglio comunale con la quale vengono individuati gli specifici ambiti all'interno dei quali consentire il riconoscimento degli incentivi volumetrici per gli interventi di ampliamento o demolizione e ricostruzione. Gli interventi di demolizione e ricostruzione potranno usufruire degli incentivi volumetrici a condizione che l'edificio ricostruito acquisisca almeno il punteggio 3 nello strumento di Valutazione della Sostenibilità Ambientale previsto dalla LR n. 13/2008 ''Norme per l'abitare sostenibile''. Sono previste misure finalizzate alla promozione degli interventi di edilizia residenziale sociale.

"ANCE Puglia esprime soddisfazione per il percorso intrapreso dalla Regione sulla nuova legge per gli interventi di ristrutturazione edilizia, alla quale la nostra associazione ha contribuito attivamente. Sta prendendo forma un sistema normativo strutturato che va incontro ad alcune nostre richieste: il recupero del patrimonio edilizio esistente, la riqualificazione energetica di edifici ormai vetusti e la riduzione del consumo di suolo, il tutto con un approccio più ecologico alla costruzione e alla pianificazione urbanistica". A dichiararlo il presidente di ANCE Puglia, Gerardo Biancofiore a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale del DDL che supera il Piano Casa. "Inoltre – aggiunge Biancofiore - riteniamo importante l’aver restituito ai Comuni i poteri di pianificazione del territorio, seppure in una forma semplificata. Auspichiamo che la Regione continui l’iter verso una legge urbanistica organica che conduca a quella stabilità e certezza normativa che chiediamo da tempo".

Sul fronte del superbonus condomini al 110%, invece, ANCE Puglia ha recapitato a tutti i parlamentari pugliesi una lettera per ricordare che la misura "è in scadenza il prossimo 31 dicembre ed è sempre più forte il rischio che migliaia di cantieri possano rimanere bloccati per sempre, lasciando nelle nostre città impalcature e scheletri urbani. In vista dell’imminente discussione sulla legge di Bilancio, è assolutamente necessaria una mini-proroga della misura". Nella missiva, il presidente Biancofiore evidenzia che, così facendo, "si permetterebbe la conclusione dei lavori, si eviterebbe l’insorgere di un enorme contenzioso tra condomini e imprese, e si scongiurerebbe la corsa forsennata per finire i lavori, un rischio sia per la sicurezza dei lavoratori coinvolti sia per la qualità degli interventi eseguiti". Biancofiore, infine, ricorda che "il ddl Bilancio rappresenta l’ultima occasione per evitare questo scenario infausto" dicendosi certo "che si saprà fornire una soluzione di buon senso".

Stando ai dati ENEA al 31 ottobre 2023, a livello nazionale sono complessivamente 438.137 le asseverazioni presentate, con un totale di investimenti ammessi a detrazione che sfiora i 92,5 miliardi di euro, mentre è di oltre 76,5 miliardi l’importo dei lavori già realizzati. Concentrando il focus sui dati pugliesi nello stesso limite temporale, sono 25.172 le asseverazioni (pari a poco meno del 6% sul totale nazionale) per 4,782 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione, dei quali 4,019 per lavori realizzati. Dunque, ammonta a 763 milioni di euro il valore dei lavori autorizzati in Puglia ma non ancora realizzati. "È in questi lavori – conclude Biancofiore – che troviamo molti di quelli che rischiano lo stop definitivo con conseguenze, anche pesanti, per migliaia tra cittadini, famiglie e imprese del nostro territorio".

Il Superbonus in questi oltre tre anni ha dimostrato di essere un formidabile driver di sviluppo sia per il settore delle costruzioni che per l’intera economia. Secondo l’Istat, infatti, la crescita complessiva del prodotto interno lordo nel biennio 2021-2022 è stata superiore al 10% grazie anche all’importante contributo degli investimenti in costruzioni, trainati proprio dai bonus edilizi. In particolare, l’ANCE nazionale stima che circa un terzo della crescita del Pil nei periodi considerati è attribuibile all’edilizia e che il 47% della spesa dello Stato nei bonus rientri grazie alle entrate generate dal cantiere. La misura di incentivazione fiscale, grazie anche alla possibilità di cedere il credito tramite le operazioni di sconto in fattura, ha dato il via a un rilevante processo di efficientamento del patrimonio immobiliare italiano, vetusto ed energivoro.

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