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Persiste l'"effetto crisi": italiani preoccupati per economia e lavoro

Data: 12/03/2012 - Ora: 10:52
Categoria: Economia

'"effetto crisi" si fa sentire anche sulle previsioni rispetto al futuro: difficile scorgere una via d’uscita dalla congiuntura

La stragrande maggioranza dell'opinione pubblica nazionale considera critiche le condizioni economiche dell'Italia e quasi il 40% degli intervistati prevede un futuro in salita o il prolungarsi di una situazione stagnante e precaria. L'ambito professionale è quello che, più di tutti, raccoglie le ansie del momento, tanto che la paura di perdere il lavoro è ai massimi storici Trieste, 12 marzo 2012 Un Paese in affanno, con una situazione economica che non accenna a lasciarsi alle spalle i segni lasciati dalla crisi e con il terrore – sempre più diffuso – di perdere il posto di lavoro. La quota di italiani che temono di restare a casa o che la stessa sorte capiti a qualcuno della propria famiglia raggiunge i massimi storici, coinvolgendo il 62% degli intervistati. L'"effetto crisi" si fa sentire anche sulle previsioni rispetto al futuro: difficile scorgere una via d'uscita dalla congiuntura. La maggioranza dell'opinione pubblica prevede che le condizioni economiche rimangano invariate o addirittura che peggiorino, anche se cresce, rispetto all'autunno scorso, la quota di intervistati che nutrono un filo di speranza nella nostra economia (24% contro il 12% dell'autunno del 2011).

Questo il ritratto tutt'altro che rassicurante che emerge da "Segnali", l'Osservatorio continuativo attraverso il quale l'isituto di ricerca SWG analizza le tendenze, gli atteggiamenti, gli umori e le evoluzioni della società odierna. A vedere nero sul fronte delle condizioni economiche italiane sono nove italiani su dieci. La fiducia e la soddisfazione verso l'economia del Bel Paese è in costante discesa dal 2005 ad oggi. E guardando al futuro, quasi 4 intervistati su 10, prevedono che vi sarà un ulteriore battuta d'arresto o che la situazione rimarrà sostanzialmente invariata. Rispetto all'autunno scorso, tuttavia, raddoppia la quota degli "ottimisti", sintomo questo del filo di speranza riposto nelle decisioni prese dal Governo in carica. Quando restringono il campo al proprio contesto famigliare, gli italiani, sono un po' meno negativi. La metà delle famiglie del Bel Paese, infatti, considera soddisfacente la propria situazione economica. Ma, guardando al futuro, tornano ad essere cauti. Il 37% degli intervistati prevede un peggioramento da qui ai prossimi mesi, il 53% ritiene che non vi saranno cambiamenti di sostanza, mentre solo il 10% pensa che vi potrà essere un miglioramento. L'incubo peggiore degli italiani continua ad essere quello di perdere il posto di lavoro. A pensarla così è ben il 62% dell'opinione pubblica nazionale, quota che supera di 11 punti percentuali quella già elevata di un anno fa e che diventa quasi doppia rispetto a quella registrata tra il 2006 e il 2007. Il lavoro, dunque, è l'ambito verso il quale si riversa tutta l'ansia e la preoccupazione di questa complessa fase storico-economica. Come sottolinea Maurizio Pessato, vice presidente dell'isituto SWG "il lavoro, in questo momento, è l'anello debole della catena economica - almeno nella percezione del cittadino - e quello che sta condizionando pesantemente il clima italiano nel suo complesso, sia nella versione della perdita o della sospensione, sia nell'accezione dei bassi stipendi e della consistente perdita del potere d'acquisto".

NOTA METODOLOGICA: Soggetto realizzatore: SWG Srl. Committente e acquirente: Osservatorio socio-politico SWG. Data di esecuzione: 10-13 gennaio 2012. Metodologia di rilevazione: interviste online con metodo CAWI su un campione casuale probabilistico stratificato e di tipo panel ruotato di 900 soggetti maggiorenni (su 2800 contatti complessivi). Il campione intervistato è estratto dal panel proprietario SWG. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall'ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza.

Autore: Maria Nocera

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