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Data: 05/12/2002 - Ora: 09:29
Categoria:
Politica
Entrambi hanno scelto proprio la Basilica Concatrtedrale di Gallipoli come luogo per la loro ordinazione diaconale, in segno di comunione con tutta la diocesi e di grata memoria al vescovo Mons. Fusco che proprio in questa chiesa scelse di essere seppellito nel 1999 e con il quale i due giovani hanno avviato il loro cammino di discernimento vocazionale. Attualmente, i due ordinandi stanno facendo il loro tirocinio pastorale nel Seminario Minore di Nardò, come educatori dei ragazzi di scuola media. Alla celebrazione interverranno oltre alle comunità parrocchiali d’origine di Casarano e di Aradeo, anche un pullman da Bitonto e da Andria, amici e seminaristi da varie parti della Puglia, il loro educatore del Seminario Regionale di Molfetta, Don Cosimo Posi.
Uniti dal comune desiderio di servire il Signore nel sacerdozio ministeriale, e accomunati dalla formazione ricevuta nel Pontificio Seminario Regionale Pugliese di Molfetta (Ba), i due provengono da esperienze di vita abbastanza diverse: Luigi Sandalo, 30 anni, è stato attivissimo sin da bambino nella sua comunità parrocchiale del Sacro Cuore in Casarano, prima come ministrante, poi da giovane sempre più impegnato nell’Azione Cattolica, nel Coro e nel Gruppo Teatrale, nell’Apostolato della preghiera. Da adolescente ha sempre rifiutato con decisione l’idea di andare in Seminario, seguendo invece normalmente le scuole pubbliche nell’Istituto professionale alberghiero di Santa Cesarea Terme e poi il corso per infermiere professionale nell’ospedale di Casarano. Poi a 25 anni la decisione di entrare in Seminario, e il cammino verso questa importante decisione di vita, sotto la guida del suo parroco Don Pasquale Fabbiano e l’èquipe educativa del Seminario Maggiore di Molfetta. Nei cinque anni di studi a Molfetta, Luigi ha vissuto due significative esperienze parrocchiali a Molfetta e ad Andria. Lorenzo Schito, invece, 25 anni, originario della parrocchia San Rocco in Aradeo, si è deciso al terzo anno delle scuole superiori di entrare nel Seminario Minore di Nardò e di proseguire poi la formazione al sacerdozio nel Seminario Regionale di Molfetta, dove ha seguito gli studi di filosofia e di teologia fino al baccellierato. Anch’egli ha vissuto significative esperienze pastorali in diverse parrocchie di Molfetta, Bari e Bitonto.
"Mi avvicino all’ordinazione con la percezione di ricevere un immenso dono " – afferma "Don" Luigi, come d’ora innanzi sarà chiamato – "che è difficile da esprimere con le parole umane, perché racchiude il mistero stesso di Dio che ha agito nella mia vita, ma sento anche che questo dono significa anzitutto condivisione agli altri, offerta di me stesso per il bene del prossimo e della Chiesa. Il tirocinio pastorale ora nel nostro Seminario di Nardò e le altre esperienze parrocchiali mi stanno insegnando come effettivamente spendere la mia vita per gli altri, come immagine di Cristo che ama e dona se stesso fino in fondo". Anche il prossimo diacono Lorenzo guarda con gioia e trepidazione all’ordinazione diaconale: "Sono grato anzitutto alla formazione che ho ricevuto in questi anni: essi sono stati faticosi, anni di speranze e a volte di dubbi, passati a capire le ragioni profonde di questo viaggio e la giusta direzione da prendere. Nonostante le umani difficoltà che ci sono state mi sento ora pronto con gioia e serenità per dire il mio ‘eccomi’ il 7 dicembre davanti al vescovo e a tutta la Chiesa".
Cosa è il diaconato ? Il diaconato è il primo dei tre gradi del sacerdozio ministeriale (gli altri sono il presbiterato e l’episcopato). Durante il rito dell’ordinazione, il futuro diacono si dichiara pronto a mettersi al ‘servizio’ - questo significa appunto ‘diaconato’ - del Popolo di Dio, in aiuto all’ordine dei presbiteri. Egli assume poi gli impegni dell’obbedienza al Vescovo e del celibato. All’interno della comunità cristiana il diacono è chiamato innanzi tutto a prestare il suo servizio nella liturgia. A lui compete amministrare il battesimo, conservare e distribuire l’Eucaristia e portare il viatico ai moribondi. Il suo dovere è poi quello di istruire i fedeli attraverso la proclamazione e la spiegazione della Parola di Dio. Egli deve poi essere dedito alle opere di carità, attraverso l’assistenza ai più bisognosi. Nella Chiesa esiste anche il "diaconato permanente" di uomini sposati o celibi che esercitano tale ministero in modo permanente, senza accedere agli altri gradi dell’Ordine Sacro.
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