Quarantuno arresti in carcere e otto ai domiciliari. E' questo il bilancio finale della lunga notte trascorsa dalla squadra mobile della Questura di Lecce. L'hanno chiamata "Cinemastore" l'operazione che li ha visti coinvolti, dopo l'attentanto ad una videoteca di Lecce. Tre anni di indagini per raccogliere tutti gli elementi necessari a provare l'esistenza di una organizzazione criminale legata alla Sacra Corona Unita che ha operato anche grazie ad alcuni collegamenti con gli elementi della criminalità organizzata brindisina. Gli arresti, hanno coinvolto gli affiliati all'organizzazione criminale facente capo a Pasquale Briganti, che all'interno della Scu aveva il ruolo di responsabile dell'associazione mafiosa ed ai fratelli Giuseppe Nisi, 52enne e Roberto Nisi, 55enne indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso. I tre, con altri tre soggetti, si sono sottratti all'ordinanza di custodia cautelare. Soddisfazione da parte del Procuratore della Repubblica di Lecce Cataldo Motta, del Questore Vincenzo Carella e del Vice Questore Michele Abenante, presenti in conferenza stampa, che hanno elogiato le ottime capacità investigative degli agenti. L'organizzazione, che controllava Lecce e paesi limitrofi gestiva varie attività criminose tra le quali il traffico e la produzione di sostanze stupefacenti, tentata rapina, tentata estorsione, riciclaggio e detenzione di arma comune da sparo. Inoltre, nell'ambito dell'attività svolta sono stati sequestrati 3 chili e 65 grammi di cocaina e 2 chili di hashish.