Il sentimento di gelosia di Sabrina nei confronti di Sarah "era maturato – scrivono invece i pm nella memoria – perchè Sabrina riteneva Sarah responsabile della rottura del suo rapporto con Ivano
Il quadro accusatorio nei confronti di Sabrina Misseri e sua madre Cosima non nascono, non in maniera esclusiva, dai racconti via via cambiati e modificati del padre Michele, bensì da un'analisi e un'ipotesi studiata e ricostruita dagli inquirenti in base ai dati raccolti. Scrivono infatti il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero nella memoria "Assolutamente indipendente dalle dichiarazioni di Michele Misseri, le cui accuse contro la figlia trovano in esso pieno riscontro", e il movente del delitto "non può essere ridotto ad una semplice gelosia, ma deve essere ricondotto ad un sentimento ostile progressivo di Sabrina nei confronti di Sarah che via via è andato sempre crescendo fino ad esplodere in modo incontrollato". E' quanto scrivono che la Procura ha consegnato al Tribunale di Taranto, chiamato oggi ad esaminare per la seconda volta il ricorso dei difensori di Sabrina Misseri dopo l'annullamento con rinvio, da parte della Cassazione, di una precedente sentenza dei giudici del Riesame.
Il sentimento di gelosia di Sabrina nei confronti di Sarah "era maturato – scrivono invece i pm nella memoria – perchè Sabrina riteneva Sarah responsabile della rottura del suo rapporto con Ivano. Sarah che aveva tradito la fiducia di Sabrina interessandosi ad Ivano Russo senza nulla dire a Sabrina ed anzi esortandola a lasciarlo perdere. Sarah che aveva messo in piazza l'umiliazione subita da Sabrina ad opera di Ivano. Sarah che aveva scatenato l'invidia di Sabrina che comprendeva come la cuginetta era diventata una autentica rivale". "Il nucleo essenziale, che non sembra aver colto la Suprema Corte, è proprio l'accusa contro la figlia ed esso è rimasto sempre costante sino all'incidente probatorio".
Così la Procura di Taranto replica alle critiche mosse dalla Cassazione il 17 maggio scorso, quando aveva definito "inattendibile" Michele Misseri, annullando con rinvio l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Taranto che aveva confermato il rigetto dell'istanza di scarcerazione per Sabrina Misseri. La replica è contenuta nella memoria che la Procura ha depositato oggi nell'udienza in cui un'altra sezione del Tribunale ha riesaminato il ricorso dei difensori di Sabrina. "Quello che appare utile sottolineare – scrivono i pm – è che le divergenze del Misseri e le sue contraddizioni sono pienamente giustificate dal suo obiettivo principale: evitare di fare emergere elementi contro la moglie Cosima. E' questa la guida che deve sorreggere l'interprete nel valutare le dichiarazioni del Misseri".
Per l'accusa "a nulla valgono le contraddizioni rilevate dalla difesa della Misseri. Esse sono in realtà – scrivono ancora i pubblici ministeri – tutte chiaramente finalizzate ad escludere ogni responsabilità della moglie nel delitto e ad attenuare le gravi responsabilità della figlia. Ma il nucleo essenziale rimane chiaro e costante: ad uccidere è stata Sabrina. Non a caso l'elemento che (Michele Misseri, ndr) non ha mai modificato è stato quello del luogo del delitto. Ha sempre indicato il garage escludendo l'abitazione principale dove ovviamente si trovava la moglie, quest'ultima difficilmente collocabile nel garage a quell'ora perchè dormiva; al contrario della figlia che doveva recarsi al mare e quindi era sveglia. Le incomprensibili lettere dirette alle figlie, come ben spiegato dal Tribunale – concludono sull'argomento i pm – sono il frutto delle chiare pressioni ricevute dai famigliari".