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Data: 22/01/2013 - Ora: 21:12
Categoria:
Attualità
Studenti e cittadini contro il nuovo decreto italiano
Oramai, in questo mondo in continua evoluzione, gli scambi internazionali sono sempre più in espansione. Uno fra i tanti è il famoso Progetto Erasmus, sognato e conteso dai giovani europei.
Non ho mai pensato all’Erasmus come ad un’esperienza da fare per il mio futuro, né tanto meno ho avuto mai questo grande desiderio. Ma nel 2012, aperto il primo bando, decisi di iscrivermi.
Mi chiamo Eugenia e sono ufficialmente una studentessa Erasmus dal 29 Agosto, data che mi portò in Spagna, precisamente a Santiago de Compostela.
E’ da quasi cinque mesi che il mio Progetto va avanti e, ora come ora, non penserei mai di tornare in Italia, proprio per l’entusiasmo che provo a stare qui. A conoscere, vivere, apprendere, condividere e trasmettere.
Stando qui, in questa nuova città, ho potuto capire che l’Erasmus può dare, a noi giovani studenti, solo tanti vantaggi, come l’imparare una nuova lingua o il relazionarsi e l’essere a contatto con altre nazionalità. Un piccolo "svantaggio", se così si può chiamare, però c’è. E questo, noi studenti italiani, non ce lo aspettavamo.
Gli studenti italiani attualmente all’estero non avranno la possibilità di votare alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 Febbraio 2013 nel Paese in cui si trovano. Questa la notizia. Questo quanto dice il nuovo decreto del Presidente della Repubblica numero 226 del 22 Dicembre 2012.
L’ennesima indifferenza, a parere mio e di molti altri studenti Erasmus, che continua a provare la politica italiana nei confronti dei suoi cittadini. Ma questa volta a incassare siamo noi, i cittadini del presente e del futuro, che non possiamo esprimere, come vorremmo, la nostra preferenza di voto. Insomma il nostro diritto.
Il voto all’estero sarà concesso soltanto agli italiani che sono iscritti all’AIRE ( Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), "alle Forze Armate e alle Forze di polizia temporaneamente all’estero in quanto impegnati nello svolgimento di missioni internazionali", ad alcuni "dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome, temporaneamente all’estero per motivi di servizio" e ad alcuni "professori e ricercatori universitari […] che si trovano in servizio presso istituti universitari e di ricerca all’estero".
Nell’elenco non compaiono gli studenti Erasmus, quegli studenti che stanno trascorrendo un certo periodo di studi presso un’università straniera, secondo accordi bilaterali con i rispettivi atenei italiani. Questo significa, come chiarisce il proseguimento del Decreto, che noi Erasmus possiamo votare esclusivamente recandoci in Italia.
E’ stato naturale per noi studenti, pensare a dei probabili sconti per il viaggio di ritorno, che in queste circostanze vengono sempre garantiti. Errato. Non ci sarà niente di tutto questo, non ci sarà nessuna agevolazione tariffaria per noi. O almeno, noi non consideriamo agevolazioni, i prezzi che attualmente troviamo nelle varie compagnie europee. Come si suol dire, "oltre al danno, anche la beffa"!
Ergo, molti studenti non potranno tornare in Italia per gli alti costi del viaggio o, come nel mio caso, per i vari impegni universitari.
Ora, in tutto ciò, mi sorge una domanda: perché? Perché ci è stato imposto questo limite senza un nesso logico? In queste condizioni circa 25 mila giovani non avranno il diritto, se così possiamo ancora chiamarlo, di votare per il loro Paese come è successo agli studenti Erasmus degli altri paesi che hanno votato negli anni passati recandosi nelle rispettive ambasciate o addirittura tramite posta o via mail.
Per questo, sale la sfiducia verso le varie parti politiche che parlano del futuro di noi giovani, di democrazia, di diritti e di tutto quello che si è sempre detto. Tutti castelli in aria, e mi dispiace dirlo.
Solo parole che non sono mai arrivate a nessuna concreta conclusione.
Si sa, ormai non si potrà fare nulla contro questo, nessuno di tutti gli studenti Erasmus italiani, dispersi per l’Europa, potrà fare qualcosa, se non magari attendere qualche altra sporadica offerta dei voli, che sarà comunque troppo elevata da sostenere economicamente per noi studenti.
Noi però, proviamo a non arrenderci, sensibilizzando l’opinione pubblica. A tal proposito è stata creata, infatti, la pagina Facebook "gli studenti italiani che non potranno votare alle prossime elezioni", per informare, per far capire l’incoerenza e l’illogicità, dal nostro punto di vista, ma anche da quello di molti altri cittadini italiani, di questo decreto. La foto inserita in questo pezzo, è una delle foto realizzate dagli studenti che vogliono far capire quanto vale per il governo italiano il proprio voto.
Agevolateci, signori. Perchè stiamo facendo un periodo di studio fuori, ma il nostro futuro, vorremmo fosse l’Italia. Quell’Italia che piace a noi, e che anche noi vogliamo scegliere. Grazie.
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