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Data: 16/12/2010 - Ora: 13:37
Categoria:
Economia
Lunedì 20, ore 9.15, volantinaggio davanti alla sede provinciale Inps di Lecce
Sono diverse decine nella provincia di Lecce, migliaia in tutta Italia. Lavorano ogni giorno negli uffici delle sedi Inps e sono degli impiegati modello: rare o inesistenti le giornate di malattia, i ritardi, i permessi. Mai una lamentela, sempre efficienti e sorridenti. Anche perché qualsiasi "eccesso" nell'esercizio dei diritti, che pure il loro contratto mensile, trimestrale, prevede, può precluderne il rinnovo. Si tratta dei lavoratori "somministrati" dell'Inps, per lo più giovani, ma la fascia di età si estende, in qualche caso, anche oltre i 45 anni. Sono gli ex interinali: somministrati, prestati temporaneamente a un luogo di lavoro, per svolgere mansioni del tutto simili o identiche ai colleghi di ruolo.
Prestati, per uno, due tre mesi, dall'agenzia interinale all'ente che ne ha bisogno. Appesi a un filo, senza nessuna certezza allo scadere di ogni mese, di ogni minicontratto. Intanto però per molti di loro, in questo modo, passano gli anni, si acquisiscono competenze, si diventa a volte indispensabili per l'efficienza e il funzionamento di un servizio. Specie se si tratta di un ente che ha a che fare con grandi numeri, come le utenze dell'Istituto di previdenza statale che, forse mai come in questo periodo di crisi, ha operato così tanto intensamente e che, grazie a loro, fa fronte al blocco del turn over (sostituzione dei pensionamenti) e dei concorsi.
Ora anche per loro, insieme a tanti lavoratori, la fine dell'anno porta con sé il possibile dramma occupazionale e la fine del 2010, in particolare, presenta una situazione paradossale, se si pensa agli effetti che la legge di stabilità, di recente approvata dal governo nazionale, avrà su tanti uomini e tante donne che prestano la propria attività nel pubblico impiego. Il decreto 78/2010, convertito in legge n. 122/2010, impone alle Pubbliche Amministrazioni, infatti, il taglio secco del 50% delle risorse sino ad ora impiegate per fare ricorso a forme di lavoro diverse dai contratti a tempo indeterminato. È il caso dei lavoratori somministrati (ex interinali) presso le sedi INPS, attraverso i quali l'Istituto garantisce, da diversi anni, la continuità dei servizi offerti.
Questi lavoratori, attualmente somministrati dall'agenzia Tempor, sono infatti adibiti a funzioni ordinarie e strutturali di lavoro, tanto che la loro mancata presenza non potrà che rallentare, se non sospendere, l'iter di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell'Istituto. Oltre al danno subito da 1800 lavoratori, ci sarà la beffa subita da migliaia di assicurati, pensionati, cittadini in attesa di risposte dall'Istituto. Per questo Nidil Cgil, Felsa Cisl e Cpo Uil chiedono un intervento urgente per garantire la proroga dei contratti in scadenza il 31 dicembre e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro in somministrazione, tuttora attivi nelle sedi INPS, compresa quella di Lecce, attraverso la modifica del decreto 78/2010. In allegato la lettera inviata dai sindacati al Prefetto di Lecce, ai parlamentari del territorio, al Presidente della Provincia, al Direttore dell'Inps Lecce e al Presidente del comitato provinciale Inps. Lunedì 20 dicembre dalle ore 9.15 davanti alla sede provinciale dell'Inps Lecce (v.le Marche 12), si svolgerà un volantinaggio di sensibilizzazione e informazione pubblica.
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