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Data: 07/09/2009 - Ora: 09:03
Categoria:
Cronaca
Il fenomeno in città era diventato molto pesante
Nell'ultimo periodo la Questura di Lecce ha incentivato i controlli del territorio nella zona limitrofa la stazione ferroviaria e in altre strade ove normalmente si esercita la prostituzione. In particolare sono state effettuate mirate attività al fine del contrasto di tale fenomeno nelle vie Piemonte, Don Bosco, A. Diaz, Lombardia, Veneto, Montello, Martiri D'Otranto, viale Oronzo Quarta. I numerosi controlli effettuati hanno consentito di ottenere risultati positivi in tema di repressione e prevenzione del fenomeno, sanzionando i clienti delle prostitute con l'applicazione della ordinanza emessa dal Sindaco di Lecce che vieta il transito degli automobilisti non residenti nella fascia oraria 21-03 ed identificando le donne ed i transessuali dediti alla prostituzione.
L'attività svolta ha consentito di elevare 21 contravvenzioni ai sensi del Codice della Strada ai clienti delle prostitute, sottoposti a controllo dai poliziotti mentre transitavano nelle suddette vie o mentre vi sostavano. Sono inoltre state identificate 25 persone tra prostitute e transessuali. Per la maggior parte le prostitute erano di nazionalità rumena; le altre, così come i transessuali, erano italiane . Tre prostitute rumene sono state rese destinatarie di ordine di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di ordine e sicurezza pubblica legati alla loro pericolosità sociale. I servizi espletati sono stati estesi anche ad altre zone della città, tra cui quella compresa tra via Monteroni e via Massaglia, dove sono state identificate alcune donne residenti a Lecce dedite alla prostituzione. Nell'ambito di tale attività il personale della locale Squadra Mobile ha individuato nel quartiere San Pio una casa d'appuntamento ove delle straniere di origine dominicana esercitavano l'attività di prostituzione.
Quattro le donne identificate. Il proprietario dell'appartamento ha dichiarato di non essere mai stato a conoscenza di tale utilizzo improprio dell'immobile locato ed infatti è stato accertato che la sua locataria, di origini dominicane, ad insaputa dello stesso, subaffittava l'abitazione ad altre connazionali che, provenendo da altre città d'Italia, svolgevano l'attività illecita per un periodo limitato di un mese per essere poi sostituite da altre "colleghe". C'era, pertanto, un turn over mensile. Questo escamotage non è bastato a depistare gli inquirenti, che hanno documentato le modalità dell'attività.
Nell'appartamento sono state rinvenute le prove della stessa tra cui annunci pubblicitari su un quotidiano locale per procacciare clienti, riportanti quattro utenze cellulari che riconducevano ad una delle donne, e centinaia di preservativi. Una delle prostitute ha candidamente ammesso l'esercizio dell'attività illecita èd stata colpita dalla misura di prevenzione del rimpatrio con foglio di via obbligatorio per la città del centro Italia ove è residente, con il divieto di ritornare per il periodo di tre anni nel Comune di Lecce. Sono in corso indagini finalizzate all'individuazione dei soggetti responsabili dello sfruttamento della prostituzione.
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