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Lecce. MetApulia risponde a M5S sull'impianto di compostaggio

Data: 25/08/2017 - Ora: 12:51
Categoria: Attualità

"Non biogas ma biometano e compost! "

Facendo seguito alle recenti dichiarazioni dell’On. Diego De Lorenzis, M5S, rilasciate al nostro giornale, la società chiamata in causa MetApulia tiene a precisare.

"1. L’impianto di MetApulia è lo stesso impianto inizialmente proposto per essere collocato nella zona tra Lecce e Surbo. La scelta del riposizionamento all’interno dei confini del territorio del Comune di Lecce, deriva dall’indicazione ricevuta dal Consorzio ASI che, in risposta alla sollecitazione di manifestazione di interesse emessa da Regio ne Puglia, in merito alla disponibilità ad accogliere impianti d i trattamento rifiuti nel territorio di competenza , aveva indicato gli stessi lotti all ’interno della zona industriale di Lecce che la società è in animo di occupare .

2. L’impianto di MetApulia non è un impianto di produzione di energia elettrica tramite la combustione di biogas da rifiuti. Al contrario, a valle della degradazione de lla sostanza organica verrà prodotto biometano (biogas raffinato) che verrà immesso nella rete di distribuzione SNAM , e compost , un fertilizzante organico che verrà ceduto gratuitamente agli agricoltori della zona . Questa informazione è desumibile da qualsiasi documento sulle caratteristiche del progetto disponibile in rete , presso l’ufficio ambiente del Comune di Lecce o presso il sito web www.metapulia.it .

La scelta del trattamento anaerobico dei rifiuti è figlia di un adeguamento alle migliori tecnologie attualm ente disponibili: è comprovato che il trattamento del rifiuto organico in assenza di ossigeno (anaerobiosi) insieme con un a temperatura di processo fino a 70 gradi, ne accelera il normale processo di decomposizione , elimina ndo gli odori e ga rantendo un abbattimento della carica batterica del la sostanza risultante a valle del processo ( digestato ) , destinata poi a costituire il sostrato per la produzione d el fe rtilizzante organico denominato compost . Il digestato risultante dal processo anaerobico, esau sto e igienizzato, verrà poi addizionato ad una componente strutturante , proveniente dagli sfalci dell e potetu re e dal verde pubblico. Questo prodotto verrà poi messo in maturazione per circa 20 giorni in delle biocelle aerobiche, per concludere il processo di compostaggio . Riassumendo, non biogas ma biometano e compost!

3. In merito all’obiezione sollevata circa le dimensioni dell ’ impianto, si precisa che il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani prevede nel Comune di Lecce, la realizzazione di un impianto di dimensioni maggiori a quello proposto da MetApulia e pari a 60 mila tonnellate /ann . Si ricorda che attualmente la produzione di rifiuto di matrice organica sul territorio della provincia di Lecce è pari a circa 120 mila tonnellate/anno e che in tutta la Puglia sono solo 4 gli impianti di compostaggio attivi, di cui 1 mezzo servizio (chiuso da luglio a novembre) e nessuno di questi in Salento. Tali impianti di stano centinaia di chilometri d al Comune di Lecce che attualmente paga, solo per il trasporto , circa 100 euro/tonnellata . Questa componente di costo, sommata all’incidenza della tariffa di ritiro dell’organico applicata dagli impianti di compostaggio, pari a circa 120 euro/tonnellata, più l ’ importo dell ’ ecot assa pari a circa 19 euro/tonnellata (per Lecce), fa lievitare il costo di smaltimento a circa 240 euro a tonnellata. Se si pensa che il nostro impianto potrebbe girare senza problemi applicando una tari ffa pari a 90 euro/tonnellata , è stridente e colpevole accettare di rimanere nella situazione attuale. Se si dovessero confermare tali livelli di costo, una volta completata la costruzione dell’impianto, sarebbe lecito aspettarsi un dimezzamento della TARI e un grosso beneficio sulle tasche di cittadini e Comuni coinvolti .

4. La gestione privata, se ben condotta e vigilata nell’interesse della Comunità, talvolta smaschera inefficienze e garantisce una maggior competitività anche dello stesso settore pubblico. Le Amministrazioni devono vigilare e garantire le comunità, facendo in modo che la presenza di impianti di trattamento del proprio rifiuto i n casa, se legi ttimi, rappresentin o un ’ opportunità per il territorio. Al contrario, se si continua a cavalcare razionalmente paure irraziona li, non si arriva alla soluzione del problema. Spiace, in ultimo, essere additati, da un rappresentante delle Istituzioni, suppur certi della buona fede ma probabilmente per mancanza di approfondimento sul tema, come un’entità il cui unico interesse sarebbe quello di tendere dei " tranelli " agli amministratori locali, in nome di una non meglio specificata speculazione finanziaria . L’intervento che riporta la testata on – line risulta totalmente privo di fondamento, pieno di gravi inesattezze, crea confusione e genera allarmismo su una categoria di interventi che scongiurerebbero a lungo andare, l’esigenza di aprire ulteriori discariche sul territorio. Al contrario, tale impiantistica , all’avanguardia e priva di alcun impatto nocivo sulla salute pubblica, genererebbe immediato impatto sulla qualità della vita e sul bilancio delle famiglie del territorio leccese".

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