Omicidio colposo è l'accusa per il carabiniere che ha fatto fuoco contro il ragazzo di 19 anni armato di pistola giocattolo a Laterza. Un atto dovuto per continuare le indagini sullo scherzo finito in tragedia. Sono in corso gli interrogatori del militare e degli amici che con la vittima stavano organizzando un falso agguato a una coppia di fidanzati che era solita appartarsi nella zona. Oggi pomeriggio i medici Francesco Introna e Marcello Chironi effettueranno l'autopsia mell'ospedale di Castellaneta dove è stata composta la salma di William Perrone. Una storia che ha dell'incredibile, in cui dipanare la matassa sembra veramente difficile. Se da una parte, come chiede il padre, bisogna capire come è potuto accadere che in pochi istanti un gioco si sia trasformato in una tragedia, se il carabiniere ha agito di impeto di fronte all'arma puntata dal ragazzo o ha avuto il tempo di reagire, intimare di gettare l'arma. Dall'altra, trattandosi di un gioco è indubbio che di gioco pericoloso si parla perchè il ragazzo, per renderlo più verosimile aveva scardinato l'occhiello rosso dall'arma che la contraddistingueva da una arma vera. Un incrocio di fatalità assurde.

E della tragedia si discute in paese. Due colpi sparati di istinto dal carabiniere per fermare un malvivente che sembrava pronto a premere il grilletto. I due colpi hanno centrato al petto e alla gola il ragazzo che è morto sul colpo. Per movimentare la serata della comitiva, William aveva ideato una finta imboscata a una coppia di amici. Voleva terrorizzarli. E poi chiudere lo scherzo con una risata. Si è infilato una tuta da meccanico e ha inforcato degli occhialoni da lavoro. In testa, poi si è piazzato un turbante. Per completare il look da malavitoso ha impugnato una pistola giocattolo, a cui aveva tolto il tappo rosso.