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L'autopsia conferma lo strangolamento su Sarah

Data: 08/10/2010 - Ora: 09:07
Categoria: Cronaca

L'autopsia conferma lo strangolamento su Sarah

Per quanto riguarda i funerali non si ancora quando si svolgeranno

L'autopsia sul cadavere di Sarah Scazzi conferma la prima parte della confessione dell'assassino ossia lo strangolamento. Per l'ipotesi della violenza sessuale bisogna aspettare i risultati del tampone prelevato dal professor Luigi Strada, direttore dell'istituto di medicina legale dell'Università degli Studi di Bari che spiega: "È trascorso troppo tempo da quando Sarah è stata uccisa e gettata nel pozzo. Per questo motivo ho fatto dei prelievi nella vagina e dei tamponi per chiarire l'aspetto della violenza sessuale. Per quanto riguarda il resto, confermo quanto uscito dagli investigatori, ovvero che sul collo della ragazza abbiamo trovato dei segni di strangolamento".

Per quanto riguarda i funerali non si ancora quando si svolgeranno e dove visto che la famiglia Scazzi è testimone di Geova. Intanto la madre di Sara questa mattina ha deciso che "i funerali della figlia siano religiosi'': lo ha detto l'avvocato della donna, Walter Biscotti. Rispondendo alle domande dei giornalisti, l'avvocato ha aggiunto che, per la data delle esequie, bisognerà aspettare il nulla osta dalla Procura della Repubblica di Taranto.

Quei maledetti 12 minuti. In questo lasso di tempo è racchiusa la tragica fine della ragazza di Avetrana. Alle 14.30, Sara esce da casa per raggiungere l'abitazione della cugina, Sabrina Misseri, di 22 anni, che l'aspetta per andare al mare. La ricostruzione dei fatti è stata confermata dai riscontri ottenuti dai militari attraverso i tabulati e le celle telefoniche.

Poichè non ha credito sul cellulare, com'è sua consuetudine fa uno squillo convenzionale sul telefonino della cugina per dirle che sta arrivando. Da via Verdi (vico secondo), dove abita Sara, a via Grazia Deledda, dove vive Sabrina Misseri, di 22 anni, occorre camminare per 600 metri. Bisogna percorrere alcune strade, che sono deserte per la calura estiva, alla periferia della città.

Dopo aver ricevuto lo squillo alle 14.30, Sabrina alle 14.35 viene raggiunta sotto casa sua dall'amica Mariangela che guida l'auto con la quale le tre ragazze devono raggiungere il mare, il Villaggio Aurora che si trova sulla strada per la vicina San Pietro in Bevagna. Sabrina vede che Sara non arriva e chiede all'amica se l'ha incontrata per strada. «Non ho visto nessuno», le risponde Mariangela. Sabrina si preoccupa subito perchè Sara solitamente impiega cinque minuti per arrivare a casa sua. Afferra il cellulare e chiama la cuginetta. Il telefono squilla per cinque-sei volte, poi la chiamata viene respinta e scatta la segreteria telefonica. Sabrina non si dà per vinta. Ricompone il numero ma questa volta il cellulare di Sara è spento. Sono le 14.42.

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