"Cara Sarah,

tu non potrai leggere questa lettera diretta a te, purtroppo, solo ora dopo la tua morte. Ma sono sicura che la leggeranno tanti altri ragazzi che, come te, stanno vivendo momenti di disagio e, forse, di silenzio. Lo stesso silenzio che spesso soffoca le coscienze delle famiglie. Ed è a loro che va il mio sguardo, alla famiglia italiana oggi più che mai distratta e che si affanna a rincorrere ciò che appaga i bisogni più prossimi richiesti dalla nuova società, bisogni spesso effimeri e lontani da alcuni valori.

Ma oggi, cara Sarah, ti ringrazio per ciò che la tua vita e la tua morte hanno significato per me, per la nostra terra e per l'Italia intera. Sono riuscita all'improvviso a fermarmi. Tu hai scosso la coscienza di ognuno di noi, hai chiesto, con la tua morte, perché una ragazza di soli 15 anni deve essere ammazzata e violata.

Sono sicura che tutti ci siamo dati delle risposte, le stesse risposte che mi auguro in futuro faranno rompere il muro del silenzio che soffoca la coscienza della nostra società".